Le infezioni confermate sono passate da 42 a 94. In Veneto il maggior numero dei decessi. Il virus circola anche in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia e Sardegna.

L’Istituto superiore di sanità ha pubblicato un report sui casi di infezione da West Nile. Il virus della famiglia dei Flaviviridae sta circolando in Italia e ha fatto registrare anche diversi episodi mortali. L’ultimo in ordine di tempo ha riguardato una donna deceduta a Venezia. Ecco gli ultimi dati.

Il report Iss

Nel documento appena pubblicato viene segnalato che i casi di infezione umana sono più che raddoppiati nell’ultima settimana di sorveglianza. Dall’inizio di giugno 2022 a oggi sono stati segnalati in Italia 94 casi confermati nell’uomo: erano 42 nell’ultimo bollettino del 26 luglio relativo alla settimana di sorveglianza. Sette persone che avevano contratto il virus sono morte (5 in Veneto, 1 in Piemonte e 1 in Emilia-Romagna). Le infezioni al momento sono state registrate soprattutto al Nord.

Tra i 94 casi confermati, 55 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (16 in Emilia-Romagna, 33 in Veneto, 4 in Piemonte, 2 in Lombardia). L’Iss fa inoltre sapere che 19 sono stati identificati in donatori di sangue (3 in Lombardia, 11 in Veneto, 4 in Emilia Romagna, 1 in Piemonte) e ricorda che il “primo caso umano della stagione è stato segnalato dal Veneto nel mese di giugno nella provincia di Padova”.

La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del virus in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia e Sardegna.

Cos’è il West Nile virus

Come riporta l’Iss, la febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus omonimo (West Nile Virus, Wnv). Si diffonde grazie a uccelli selvatici e zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. Dai dati raccolti risulta che il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Tra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

Non esiste un vaccino per la febbre West Nile, precisano le autorità italiane. Ce ne sono alcuni allo studio, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.

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