I carabinieri di Rovigo hanno fermato la 68enne e la donna, durante l’interrogatorio, ha confessato di aver ucciso il marito per poi smembrarne il cadavere in modo da gettarlo in un fiume.

Svolta nelle indagini per l’omicidio di Shefki Kurti, il 72enne residente a Badia Polesine ucciso, fatto a pezzi e gettato nel fiume Adigetto alla fine di luglio. La 68enne è accusata di omicidio aggravato, distruzione e soppressione di cadavere.

Il ritrovamento del corpo

Il corpo del marito è stato trovato il 28 luglio 2022, all’interno di più sacchetti di plastica, nelle acque del fiume Adigetto. A Villanova del Ghebbo (Ro), nei pressi di una chiusa adibita alla raccolta dei rifiuti lungo il fiume, il personale del “Consorzio di Bonifica Adige Po” ha scoperto tra i rifiuti la gamba sinistra di un corpo umano. Da lì poi il ritrovamento degli altri sacchi.

Le indagini

Sotto la direzione del pubblico ministero sono iniziate così le indagini dei Carabinieri: determinante è stato il sopralluogo effettuato l’8 agosto scorso dal Ris di Parma all’interno dell’abitazione della vittima. Alla luce di quanto acquisito, nel corso di un interrogatorio la moglie della vittima ha collaborato con gli inquirenti ammettendo le proprie responsabilità.

La confessione

La donna ha ammesso di aver ucciso il marito con un’accetta, di avere fatto a pezzi poi il corpo nel bagno, di averne raccolte le parti in sacchetti della spazzatura che ha infine gettato nel fiume Adigetto, distante poche centinaia di metri dalla loro abitazione. La 68enne ha anche fornito indicazioni che hanno consentito il recupero degli strumenti utilizzati per commettere i reati. L’indagata si trova, in regime di custodia cautelare, in una struttura sanitaria di Rovigo.

Fonte Adnkronos

Source link