La maestra delle elementari ha messo la sua classe davanti a un film horror vietato ai minori di 14 anni per punizione. È la denuncia di una mamma che ha scritto una lettera al sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo e ne ha inviata una copia anche alla caserma dei carabinieri che ora stanno lavorando per far luce di una vicenda che il primo cittadino definisce “delicata – dice – Una denuncia seria su cui è necessario fare approfondimenti”.
La questione è stata segnalata anche all’ufficio scolastico regionale. Il sindaco, che ha ricevuto la lettera ieri mattina ha subito chiesto un incontro in comune con la dirigente scolastica della scuola, la Papa Giovanni XXIII: “Abbiamo chiesto una valutazione sull’idoneità della docente in questione all’insegnamento”.
Il fatto – soltanto l’ultimo di una serie di episodi raccontati nella lettera – sarebbe avvenuto lunedì mattina durante l’orario di lezione. La maestra avrebbe prima minacciato di far vedere alla sua classe una puntata di Squid Game ma poi avrebbe cambiato idea scegliendo un altro film horror vietato ai minori. “Alcuni bambini si sono fatti la pipì addosso, altri piangevano, altri cercavano di non guardare – spiega la mamma nella sua lettera – Mio figlio come molti quella notte non ha dormito”.
L’episodio è stata la goccia che ha spinto la madre a denunciare la maestra ma la donna assicura che sono diverse le segnalazioni fatte in questi mesi a scuola attraverso la rappresentante di classe e con alcune raccomandate per segnalare “i disturbi che sempre più frequentemente si manifestano nei bambini”.
L’insegnante, arrivata a settembre nella classe, “accusa i bambini con parole non adeguate, li chiama ignoranti, maleducati, insopportabili, li accusa di essere stati male educati dai genitori”.
Quella della mamma autrice della lettera è l’unica denuncia ufficiale arrivata al momento sul tavolo dei carabinieri, ma ieri, come forma di protesta, tutti i genitori hanno deciso di tenere i loro figli a casa da scuola. Oggi sono tornati tutti a scuola ma l’insegnante non era in classe, ufficialmente in congedo per malattia.
La madre, anche lei un’insegnante, denuncia soprattutto aggressioni verbali ma racconta anche un altro episodio accaduto a un bambino che non è suo figlio. “Ha sgridato un bambino che si è messo a piangere e l’ha abbracciata per chiederle scusa ma lei lo ha allontanato con violenza facendolo cadere. Poi si è igienizzata le mani e gli ha messo una nota – racconta – Scrive note per ogni cosa, ad esempio perché un bambino rideva troppo durante l’intervallo. Gli allievi più ingestibili li spedisce in altre classi”.
La Repubblica