SI PUÒ ESSERE UOMINI SENZA PENE E CON VAGINA? BARBARA COSTA: “LUI SI CHIAMA TRIP RICHARDS, HA 30 ANNI, È AMERICANO, ED È IL PIÙ FAMOSO TRA I PORNOSTAR TRANS-MAN. TRIP È UN UOMO NATO DENTRO UN CORPO (E UN SESSO) DA DONNA, MA NON SENTE IL BISOGNO DI METTERE AL POSTO DELLA SUA VAGINA UN PENE RICOSTRUITO E IMPIANTATO CON PARTI DI SE STESSO. EPPURE DA SEMPRE PIÙ FAN È CONSIDERATO SEXY E VIRILE. LUI PIACE PERCHÉ È MASCHIO. ANCHE SENZA CA*ZO…”
Barbara Costa per Dagospia
Quest’uomo ha una vagina. Sicuro. Pelosa. Guarda un po’ là sotto? Eppure da sempre più fan è considerato sexy e virile. Lui piace perché è maschio. Anche senza caz*o. Lui è uomo con la vagina. Un uomo che può farsi fare – e si fa fare – la doppia penetrazione. Anale e vaginale. Godendo di entrambe. Si può essere uomini senza pene e con vagina? Sì, da sempre, non solo da oggi, anche se è da oggi, da poco, pochissimo tempo che se ne parla e che queste persone hanno preso forza e coraggio di mostrarsi per quello che sono e non per quello che sono stati registrati all’anagrafe e che la società vuole e si aspetta da loro.
Lui si chiama Trip Richards, ha 30 anni, è americano, ed è il più famoso tra i pornostar trans-man. Trip è un uomo nato dentro un corpo (e un sesso) da donna. Identità maschia che lui ha sempre avvertito nettamente dentro di sé e che a 20 anni ha esplicitato iniziando il percorso di transizione. Trip ha preso ormoni che gli hanno mutato il corpo facendo ciò che per un uomo nato donna è nodale, basilare: arrestare il ciclo mestruale, modificare il petto, far crescere tanti peli, barba, cambiare voce.
Modificazioni estetiche dall’importanza che trapassa l’estetica: sebbene con la transizione ormonale Trip si sia “visto allo specchio e mi sono riconosciuto”, e sebbene “per la prima volta mi sono sentito bene con me stesso”, per ogni persona trans, da maschio a femmina o viceversa, il cambiamento estetico che gli fa ottenere un corpo corrispondente alla propria, esatta identità, porta al dovuto (ri)equilibrio di una vita fisicamente e psicologicamente vissuta in gabbia, tutt’altro che autentica.
Come molte altre persone trans, Trip non sente il bisogno di cambiare sesso, di mettere al posto della sua vagina un pene ricostruito e impiantato con parti di se stesso (nelle operazioni di cambio di sesso, il clitoride è asportato, lavorato e poi usato come parte ricostruttiva di un pene in cui conserva e permette stimolo e godimento sessuale). Trip sta bene così, nella sua mascolinità a cui la sua “f*ghetta rosa e stretta” non toglie nulla né disturba. Trip Richards non è entrato nel porno “perché” trans, per il fatto di essere un uomo con una vagina ed essere nato con un corpo anatomico “errato”: lui ha iniziato a pornare in web-cam prima della transizione, smettendo e tornando nel porno col suo corpo “giusto”.
Il porno non c’entra con la sua storia identitaria e sessuale, sebbene il fatto di possedere una vagina “là sotto!” lo faccia emergere in un settore pornografico di nicchia, con un pubblico che lo segue fedele: gran parte si avvicina a lui, lo cerca nei suoi social mosso da genuina curiosità e attrazione. E qui entra la missione di vita di Trip Richards, quella di informare un mondo ancora troppo estraneo alle realtà sessuali erroneamente chiamate “diverse”, cioè tutte quelle identità che non rientrano nel canone etero. Trip ha ragione da vendere a dire che i non etero non hanno nulla di diverso, di meno o di più dei non etero, e che fino a oggi è stata sbagliata la narrazione in cui i media mainstream li ha rinchiusi, dando loro accettazione solo a patto che rientrassero in schemi da menti etero stabiliti.
Ma come far rientrare in un cammino a tappe etero qualunque personalità non etero che per maturare ha dovuto affrontare (e affronta) un percorso a ostacoli reso impervio proprio da una società etero- normata? Trip Richards è una persona “non comune” per una certa mentalità, e che fa un lavoro che ti stigmatizzano pure se a farlo sei etero, figurarsi trans-man. Trip combatte brandendo il suo corpo come arma, a simbolo e prova, insieme al suo passato: benché da adolescente fosse timido, con poche o nulle relazioni, e non abbia fatto sesso prima del diploma, poi si è laureato e, dopo vari lavori saltuari, tra cui escortaggio, è nel porno da sei anni.
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Attualmente Trip vive da solo, è un lavoratore autonomo, cioè un performer porno che ha intero controllo e responsabilità di ciò che fa (gira, anche con donne, con lo strap-on e falli finti) e anche fa pissing (esce sempre da lì, uguale a prima): fa tutto quello che nel porno una vagina può e sa e vuol fare, e poi lui dirige, sceglie dove e con chi e come, si occupa di pre e post produzione.
Oggi se fai porno da professionista su piattaforme private, significa che non sei solo un attore porno, bensì un imprenditore fatto e finito. Trip Richards al porno associa l’attività di divulgatore (tramite social, interviste, podcast) che lui fa per togliere le ragnatele sull’esistenza dei trans-man, uomini nati femmine che si tengono la loro vagina e che amano uomini etero e non, ma pure donne, etero e non. Nella sua vita privata, Trip Richards è un trans-man pansessuale, tranquillo, casalingo, fin troppo: a lui piace starsene a casa, cucinare, fare i lavori domestici, vedere le serie tv, e occuparsi dei 4 gatti diversamente abili che ha preso con sé.
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