Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza ai danni del personale sanitario. E’ accaduto nel quartiere San Paolo di Bari.
Preso a pugni perché non poteva suturare a domicilio una ferita che, invece, andava trattata in Pronto soccorso. Vittima un infermiere 34enne della postazione 118 di Modugno, nel Barese, intervenuto la notte scorsa al quartiere San Paolo di Bari per una chiamata di emergenza da parte di un uomo che aveva chiesto il soccorso di un’ambulanza per una ferita non grave al sopracciglio. A rendere ancora più curiosa la circostanza è il fatto che l’ospedale era a poche centinaia di metri.
Ennesima aggressione al personale sanitario, le reazioni
Stamattina il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha contattato telefonicamente l’infermiere per informarsi sulle sue condizioni e per esprimergli vicinanza e solidarietà, così come il direttore generale facente funzioni, Luigi Fruscio, che ha voluto sincerarsi delle condizioni dell’operatore assieme al direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza, Guido Quaranta, e alla coordinatrice del 118 ASL Bari Franca Errico.
“La violenza non è mai tollerabile – commenta Fruscio – e non lo è a maggior ragione quando le vittime sono operatori di pubblico servizio che quotidianamente lavorano per la salute dei cittadini. Siamo a saremo al fianco del nostro infermiere, come di tutti gli operatori impegnati nel 118, nei Pronto soccorso e in ogni situazione in cui, purtroppo, possono essere esposti al rischio di subire un’aggressione senza alcun motivo, a causa di un malcostume per cui si tende a fare un uso privato persino dei servizi di emergenza, così sottraendoli alla loro funzione pubblica. Nelle prossime ore – annuncia – incontrerò l’infermiere per esprimergli personalmente la solidarietà e la vicinanza della ASL Bari e confermargli che lo sosterremo in ogni fase di questa brutta vicenda, anche dal punto di vista legale e processuale”.