I fatti risalgono al 28 novembre del 2024 e ha portato in carcere sette persone di Crotone con le accuse di sequestro di persona, rapina e lesioni. Due erano già state arrestate nell’immediatezza dei fatti.
Prima lo hanno percosso per strada, poi lo hanno portato in una casa e colpito con un martello al viso e alle ginocchia. E’ il racconto che un 20enne crotonese ha fatto ai poliziotti quando lo hanno liberato dalla banda che lo aveva sequestrato e picchiato ritenendolo l’autore di un furto nell’abitazione di un loro amico.
I fatti risalgono al 28 novembre del 2024 e ha portato in carcere sette persone di Crotone con le accuse di sequestro di persona, rapina e lesioni. Due erano già state arrestate nell’immediatezza dei fatti, si tratta di Gianfranco e Francesco Gallo, pluripregiudicati, mentre questa mattina gli uomini della squadra Mobile, al termine delle indagini, hanno arrestato gli altri cinque componenti del gruppo in esecuzione di una ordinanza cautelare emessa dal gip su richiesta della Dda di Catanzaro.
In carcere sono finiti Luciano Gallo, 51 anni, Fabrizio Gallo, 53 anni, Gregorio Laudari, 27 anni, Salvatore Laudari, 28 anni, e Francesco Pupa 29 anni. Quella mattina di novembre gli agenti di una Volante, accorsi sul posto su segnalazione di un amico della vittima, fermarono prima Francesco Gallo che si stava dando alla fuga e poi, salendo nello stabile dal quale provenivano delle urla, arrestarono anche Gianfranco Gallo che si trovava ancora nell’appartamento in cui c’era il 20enne, legato a un sedia con numerose ferite al volto e al corpo.
Dopo quegli arresti è scattata l’indagine per identificare le altre persone che, secondo quanto raccontato dalla vittima, lo avevano sequestrato e picchiato a sangue causandogli fratture alle gambe e ferite. La vittima ha raccontato alla polizia di essere stato fatto scendere dalla casa della fidanzata con l’inganno e, subito immobilizzato e picchiato, anche con l’uso di un casco, è stato caricato su un’auto e portato in un’abitazione.
Dopo un tentativo di fuga non riuscito, la vittima sarebbe stata nuovamente percossa e minacciata con un’ascia, ma visto che urlava è stata stata spostata in una casa del quartiere Lampanaro. Qui il 20enne sarebbe stato legato a una sedia, mentre i suoi aguzzini si accanivano colpendolo con un martello al viso ed alle ginocchia.
Gli aggressori gli avrebbero quindi chiesto soldi e la disponibilità a spacciare droga per conto loro. La vittima, in un momento di lucidità, ha chiesto di dargli il telefono per chiamare chi doveva portare i soldi. In quel frangente è riuscito a mandare un sms ad un amico per chiedere aiuto indicando il luogo. Poco dopo è arrivata la polizia.