Quattro minorenni sono finiti in carcere con l’accusa di aver commesso varie rapine ai danni dei loro coetanei e aver aggredito anche il personale ferroviario intervenuto per difenderli.

Avvicinavano i loro coetanei con la scusa di chiedere una sigaretta, poi li accerchiavano e rapinavano. Con questa accusa sono finiti in carcere quattro esponenti di una baby gang che per mesi avrebbe seminato il panico sulle tratte ferroviarie della Brianza. I ragazzi sono tutti minorenni e nei loro confronti è stata decisa la misura più severa perché, secondo gli inquirenti, “necessitano di esigenze rieducative particolarmente serie e stringenti” e “la condizione di devianza in cui versano rende manifesta l’incapacità di autodisciplina”.

Secondo quanto si apprende, le indagini nei loro confronti sono iniziate lo scorso febbraio, dopo che una delle vittime aveva sporto denuncia. Nel corso di questi mesi, i carabinieri dicono di aver scoperto l’esistenza di un sodalizio criminale che puntava sulla forza intimidatoria del branco e aveva “uno stile di vita fuorilegge oramai consolidato dai numerosi precedenti”. Secondo quanto si apprende, i ragazzi agivano sempre allo stesso modo. Prima avvicinavano i loro coetanei con una scusa, poi si facevano consegnare, soldi cellulari e indumenti griffati minacciandoli con armi da taglio. Chi provava a riavere i propri beni, veniva ulteriormente colpito con schiaffi e pugni. Le rapine contestate sono almeno cinque e, in un caso, i ragazzi dovrebbero rispondere anche di lesioni personali.

Gli inquirenti scrivono che i ragazzi facevano quasi sempre ricorso all’uso della forza e non si fermavano neanche se ad intervenire erano degli adulti. In un caso, sarebbe stata aggredita anche una capotreno intervenuta per interrompere un’aggressione. Oltre agli episodi contestati nell’ordinanza di custodia cautelare, i ragazzi avrebbero commesso ulteriori rapine commesse lungo le tratte ferroviarie o nelle stazioni di Monza, Seveso e Limbiate.

Fonte Adnkronos

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