Scattano gli aumenti previsti dalla legge di Bilancio per temperare l’inflazione. A beneficiarne saranno anche i lavoratori della scuola pubblica, ma non in misura uguale. Ecco perché e quanto prenderanno in più al mese.
Da gennaio scattano gli aumenti di stipendio dei dipendenti pubblici, previsti dalla legge di Bilancio approvata dal parlamento. Gli incrementi sono volti a temperare l’inflazione. La crescita del salario pari all’1,5% dello stipendio lordo coinvolge anche i lavoratori della scuola, che sono circa 1,2 milioni.
Aumentano in misura maggiore gli stipendi più alti
L’incremento percentuale è uguale per tutti, quindi ad esserne maggiormente beneficiati sono gli stipendi più alti. Nella scuola a riceverli sono i lavoratori con maggiore anzianità professionale. Semplificando, un salario di 1.000 euro lordi aumenterà di 15, uno di 2.000 di 30 euro.
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Presidi e docenti delle scuole superiori
I dirigenti scolastici vedono il loro salario aumentare di circa 52 euro al mese. Incrementi nello stesso ordine di grandezza anche per i docenti laureati degli istituti secondari di II grado: si passa dai circa 28 euro di aumento per chi lavora da non più di otto anni ai 44 per chi ha almeno 35 anni di insegnamento alle spalle. Per i professori delle scuole superiori diplomati ma non laureati, gli aumenti vanno dai 26 euro ai 38 euro per chi insegna da 35 anni.
Scuole medie, elementari e dell’infanzia
Per chi ha appena iniziato a lavorare alle medie, l’aumento è di circa 28 euro. Una cifra che lievita fino a 40 euro per chi ha almeno 35 anni di esperienza. Gli insegnanti statali alle elementari e nelle scuole dell’infanzia beneficeranno di un incremento salariale di 26 euro se hanno otto (o meno) anni di esperienza. L’incremento più alto è riservato a chi lavora da almeno 35 anni: gli euro in più in busta paga saranno 38.
I bidelli, insegnanti di religione e personale amministrativo
Per i collaboratori scolastici (bidelli), si passa da un incremento di circa 20 euro al mese a uno di 26 euro. Aumentano anche gli stipendi degli insegnanti di religione. Si parte dai 26 euro in più destinati a chi lavora alla scuola dell’infanzia o alle elementari da non più di otto anni per arrivare ai 44 euro in più messi in tasca da chi è in cattedra da almeno 35 anni alle medie o alle superiori.
Quanto al resto del personale, si va dai quasi 23 euro in più per un assistente amministrativo con meno di nove anni di esperienza ai quasi 47 aggiuntivi destinati a un direttore dei servizi generali e amministrativi prossimo alla pensione.