Non si placano le polemiche sulle misure previste dalla Manovra in materia di pagamenti in contanti o tramite Pos. Sul tema interviene Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e numero due di Fratelli d’Italia.
Banca d’Italia, Cnel e Corte dei Conti criticano il tetto al contante e le misure sul Pos: credete che ci siano pezzi dello Stato ostili al governo? È questa la domanda principale posta a Lollobrigida in un’intervista a La Stampa. “L’establishment – risponde il ministro – aveva verso di noi un pregiudizio originario e naturale. Ma davanti a un consenso così ampio e a una coesione interna totale sono venuti meno quei sospetti. Poi è ovvio che ognuno fa il suo mestiere e noi rispettiamo l’autonomia di queste istituzioni. In una legge così ampia sarebbe anomalo se non ci fossero rilievi”.
Lollobrigida: “Su Rdc nessun passo indietro”
Secondo l’esponente del governo, quelle degli organismi preposti “sono critiche sui singoli aspetti della legge di stabilità, non voglio dire marginali, ma sicuramente non centrali”. “I temi cardine quelli per i quali l’Italia viene giudicata sono in sicurezza”, prosegue il ministro. “L’ossatura della manovra non è in discussione e anche i mercati stanno dimostrando di apprezzare. E questa è la cosa più importante per noi”. Parlando poi delle misure su Pos e pagamenti in contante, Lollobrigida evidenzia che “l’impostazione che (Giorgia) Meloni ha dato è chiara: tutti gli aspetti non fondamentali della manovra, possono essere discussi e ridefiniti. Se ci chiedono di mantenere così com’è il reddito di cittadinanza noi diciamo di no. Ma su altre cose siamo disposti a ragionare con serenità”.
Pos: come stanno le cose
Il governo guidato da Giorgia Meloni vuole sospendere le sanzioni per i negozianti e i fornitori di servizi che non vogliono utilizzare il pos (acronimo per l’inglese punto di vendita) per i pagamenti sotto una certa soglia. In una prima versione della manovra, questa era stata fissata a 30 euro, poi è stata alzata a 60. Ma la presidente del Consiglio ha detto che per lei la soglia può anche abbassata. “Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle“, ha puntualizzato il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini. Ma ha poi precisato: “Se vuoi pagare il caffè col Pos lo paghi […] ognuno è libero di fare quello che vuole”. Sul tema, ci sono due fronti: i sostenitori della digitalizzazione dei pagamenti anche per contrastare l’evasione fiscale e alcuni esercenti, contrari perché le commissioni sulle piccole cifre sarebbero troppo elevate.