Continua la polemica sullo stop alle multe per i pagamenti sotto i 60 euro inserito in manovra. Una petizione che chiede di fare dietrofront ha raccolto oltre duemila firme in poche ore, mentre l’associazione di categoria degli esercenti torna a ribadire che il problema sono le commissioni.
Ha raccolto oltre 2.800 firme in poche ore una petizione lanciata da Più Europa per chiedere al governo di fermare la proposta che vuole togliere il diritto di usare carte e bancomat per pagamenti al di sotto dei 60 euro. “L’obbligo di accettare pagamenti elettronici anche per piccole somme ha cambiato definitivamente le nostre abitudini”, ha detto Giordano Masini, coordinatore della segreteria del partito. “Non c’è ragione per tornare indietro se non quella, intollerabile, di fare un regalo a chi vuole essere pagato in nero, ovvero a chi fa concorrenza sleale agli esercenti onesti”.
Gli ultimi sviluppi
Le modifiche ai pagamenti col Pos sono state inserite in manovra, ma contestate dall’Unione europea perché in contrasto con la gli obiettivi del Pnrr e la lotta all’evasione fiscale. Non sono comunque ufficiali: la legge di bilancio deve ancora passare al vaglio del Parlamento ed è quindi suscettibile di nuove modifiche. Secondo La Repubblica potrebbe essere lo stesso governo a mettere in stand by la manovra per non andare allo scontro con Bruxelles: un’ipotesi confermata dallo stesso Maurizio Lupi, tra i leader di Noi Moderati. “Mi sembra che discutere di questa misura, come del tetto del contante, sia assolutamente superfluo: è un provvedimento in coerenza con il programma del centrodestra. Poi se l’Europa ci chiederà di non introdurre questa misura, ce ne faremo una ragione”, ha aggiunto.
Le rilevazioni di Confesercenti
In attesa di sapere se il limite entro il quale i pagamenti elettronici saranno rivisti al rialzo dal 2023, sul tema è intervenuta anche Confesercenti. “Da sempre pensiamo che una maggiore diffusione ed utilizzo delle carte di credito e debito sia opportuna ed utile”, ha detto l’organizzazione. “Riteniamo giusto che chi vuole pagare con la carta di credito lo possa fare ma fino a che non si saranno compensazioni con i costi delle commissioni, non si può chiedere di accettare i pagamenti via POS e rimetterci“.
Confesercenti spiega che un tabaccaio che rinnova un bollo auto da 50 euro ha un margine di guadagno di 1 euro. “Se il pagamento del bollo o di qualunque altro bollettino viene effettuato con carta di credito, di fatto le commissioni azzerano o quasi il guadagno. Un rifornimento di benzina di 50 euro, pagato con alcune carte di credito, porta addirittura al di sotto dello zero il margine del benzinaio“.
E ancora: “Rimane poi il tema della percentualizzazione delle commissioni, direttamente proporzionali all’importo pagato, che almeno dovrebbe favorire l’azzeramento dei costi per i pagamenti minimi. Questo darebbe davvero una mano alla diffusione della moneta elettronica”.
Fonte Agi