Il governo guidato da Giorgia Meloni ha prorogato il taglio delle accise sui carburanti al 31 dicembre. Introdotta dall’esecutivo Draghi, la misura riduce il prezzo alla pompa di 30 ,5 centesimi al litro.
Il taglio delle accise sui carburanti è stato prolungato dal 19 novembre al 31 dicembre. È uno dei provvedimenti introdotti nel decreto Aiuti quater varato dal governo Meloni. Il taglio vale 30,5 centesimi di euro al litro per benzina e diesel, considerando anche l’effetto di riduzione dell’Imposta sul valore aggiunto (Iva), e 8 centesimi di euro per il Gpl. Lo sconto è entrato in vigore il 22 marzo con il governo di Mario Draghi per combattere l’aumento dei prezzi alla pompa dovuto all’invasione russa dell’Ucraina e all’inflazione. È stato anche prolungata la riduzione dell’Iva applicata al gas naturale usato per autotrazione che resta fissata al 5 per cento.
Il costo per lo Stato
Come scrive nella sua relazione l’Ufficio parlamentare di bilancio, il costo della misura per famiglie e imprese fino al 31 ottobre è stato di 7,7 miliardi di euro . Quando fu introdotto lo sconto, il Brent – uno dei principali indici legati al prezzo del petrolio – era intorno a quota 115 dollari al barile. Da fine agosto invece, l’indice non tocca quota 100 nonostante i tagli alla produzioni dell’Opec +, l’organizzazione che comprende i principali Paesi produttori di petrolio, Russia inclusa.