Nella giornata di oggi, il personale di alcune compagnie aeree come Ryanair, Volotea e easyJet ha incrociato le braccia. I motivi sono diversi, ma riguardano soprattutto le condizioni di lavoro e i salari, giudicati troppo bassi. Abbiamo parlato della situazione con un’assistente di volo Ryanair, che ha voluto rimanere anonima, e con Ivan Viglietti, segretario nazionale del sindacato Uiltrasporti.

Voli cancellati: “La situazione deve cambiare”

Il personale di volo ha i nervi tesi e incrocia le braccia. Parliamo dei piloti e degli assistenti di bordo di Ryanair, Malta Air, CrewLink, easyJet e Volotea. Si protesta contro quelli che vengono definiti “salari da fame” e condizioni di lavoro insostenibili, ma non solo. I sindacati che hanno indetto lo sciopero – Uiltrasporti e da Film Cgil (federazione italiana lavoratori trasporti) – chiedono di adeguare anche gli organici e di rivedere le retribuzioni.

Voli cancellati oggi all’aeroporto di Orio Al Serio, Bergamo. Foto fornita da Uiltrasporti

Una hostess ad upday: “Vogliamo i diritti fondamentali”

Abbiamo parlato delle problematiche con una hostess Ryanair, che ha voluto rimanere anonima. “Ora lavoriamo più del previsto, sforando le ore previste“, ci ha raccontato. “Spesso e volentieri capita che una situazione eccezionale diventi la regola, ovvero che il comandante ci chieda se possiamo operare ore in più. Ormai questa domanda non viene nemmeno più fatta e quindi, anche se stanchi morti, continuiamo a lavorare“.

E ancora: “Dopo otto ore di volo, se hai fame, devi comprare l’acqua sul volo al prezzo riservato ai viaggiatori, quindi di circa 3 euro. Spesso ci portiamo il cibo da casa. Se la situazione va avanti così, diventa davvero insostenibile. Tante persone che potevano scioperare oggi non l’hanno fatto perché non credono che, con lo sciopero, le cose cambino”.

Al centro delle rivendicazioni odierne c’è anche la retribuzione, che viene giudicata troppo bassa. “Per chi è stato assunto con il contratto del 2019, c’è una differenza di 400 euro in meno in busta paga”, spiega l’assistente di volo. “In media prendiamo 1.200 euro al mese e le ore che facciamo extra non sono considerate straordinari, ma al pari di quelle lavorative normali”.

Abbiamo contattato Ryanair per una replica ma al momento della pubblicazione dell’articolo non abbiamo ancora ricevuto una risposta.

La questione dei salari

Ivan Viglietti, segretario Nazionale della Uiltrasporti, spiega che il problema dei salari riguarda anche altre compagnie. “Il contratto collettivo nazionale dei lavoratori del trasporto aereo stabilisce che a nessun lavoratore possano essere applicate retribuzioni inferiori a quelle previste dal contratto”, dice. “Durante il periodo della pandemia le aziende hanno tagliato i salari attraverso azioni unilaterali, come nel caso di Volotea o, a volte, cercando un sindacato compiacente che gliele firmasse, come per Ryanair. Ora il traffico è tornato a pieno ritmo, ma le retribuzioni sono ancora le stesse del periodo pandemico e le condizioni di lavoro con l’organico ridotto sono peggiorate in maniera devastante”.

Viglietti dice che Volotea non applica nemmeno un contratto collettivo perché “l’azienda si rifiuta di negoziarlo e chiede ai propri dipendenti di accettare le riduzioni salariali imposte. Quindi c’è anche un comportamento antisindacale”.

Alcuni membri del personale di volo e i sindacati durante lo sciopero di oggi, foto fornita da Uiltrasporti

“I voli in Italia non vengono ancora cancellati perché il personale fa turni di fuoco”

Per chi teme cancellazioni di voli, Viglietti dice: “In Italia il tema della cancellazione dei voli è abbastanza limitato perché si sta sovraccaricando il personale di una mole di lavoro superiore. Si comincia ad avere qualche caso di instabilità nell’operativo per easyJet dovuto a carenza di personale”.

Per chi oggi non ha potuto viaggiare a casa dello sciopero è comunque possibile richiedere il rimborso del volo a questo link.

Il primo di una serie di scioperi estivi

Quello indetto oggi è il primo di una serie di scioperi previsti per il periodo estivo. Viglietti, però, si augura che non serva tornare a incrociare le braccia: “Sarei molto felice se le aziende accettassero il confronto, si sedessero al tavolo e risolvessero i problemi. Non stiamo chiedendo di bonificare il Sahara, ma di dare da bere e da mangiare alle persone. Parliamo di aziende che guadagnano una barca di soldi. È impensabile che non ci sia rispetto verso i lavoratori“, conclude.

Sciopero di oggi all’aeroporto di Orio Al Serio. Foto fornita da Uiltrasporti

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