Un sorprendente cambio di rotta si è verificato nel tribunale del riesame riguardo al caso di un somalo 25enne accusato di abusi sessuali su una carabiniera. Inizialmente, il giudice aveva evidenziato la gravità del comportamento dell’imputato e la sua mancanza di pentimento, confermando la detenzione in carcere. Tuttavia, il tribunale del riesame ha recentemente ridefinito gli abusi come un fatto di “lieve entità”, causando un significativo mutamento nella situazione legale dell’imputato.
Cronaca degli Eventi
Il fatto si era verificato al pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi a Sampierdarena, dove era stata segnalata una rissa tra due pazienti. Intervenuti sul posto, i carabinieri si erano trovati di fronte a una situazione inaspettata: il giovane somalo, allontanatosi dal contendente, si era improvvisamente avventato su una carabiniera, palpandola violentemente. Questo comportamento aveva portato all’arresto immediato dell’uomo per resistenza e violenza sessuale.
«Nel corso dell’interrogatorio di garanzia l’indagato negava ogni addebito: riferiva d’essere andato al pronto soccorso per accompagnare un suo amico che era ubriaco, e d’essersi fatto male quand’erano intervenute le forze dell’ordine, che avevano colpito il medesimo amico con uno schiaffo tanto da farlo cadere a terra, cosicché lui aveva detto che non potevano comportarsi in quel modo. A quel punto mentre parlava a distanza ravvicinata con la carabiniera, per sbaglio aveva sporcato con saliva la sua giacca e aveva allungato una mano per pulirla».
Svolta Legale
La difesa ha successivamente adottato un approccio diverso, con l’imputato che ha scritto una lettera di scuse e ha tentato di mitigare il suo gesto. In risposta a questi sviluppi, il tribunale del riesame ha reinterpretato il caso, sostenendo che, nonostante la gravità degli indizi di colpevolezza, l’evento poteva essere considerato di minore entità data la rapidità e le circostanze dell’aggressione.
La Decisione del Riesame
«Premesso che non sono in contestazione i gravi indizi di colpevolezza, il fatto, pacificamente integrante un’aggressione di natura sessuale, può essere derubricato comunque a un evento di minore entità… La diminuente trova infatti applicazione quando la libertà della vittima sia stata offesa in modo non grave… Nel caso di specie, la limitata invasione della sfera sessuale della parte offesa, per la rapidità e velocità del gesto e il contesto di concitazione nel quale lo stesso è stato compiuto, sono elementi che depongono appunto per una minore gravità del fatto».
Sebbene il tribunale abbia riconosciuto la sussistenza di “gravi indizi di colpevolezza” e un evidente “atteggiamento di prevaricazione verso il genere femminile” da parte dell’indagato, la natura dell’aggressione è stata considerata di entità sufficientemente limitata da giustificare una riduzione della misura cautelare. o. In seguito a queste valutazioni, è stata presa la decisione di sostituire la custodia cautelare in carcere con l’obbligo di firma in questura.
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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa