Nuova partenza dai porti ucraini nel quadro dell’accordo sull’esportazione di grano e altri generi alimentari firmato a fine luglio in Turchia. Una delle imbarcazioni, che secondo gli ultimi aggiornamenti trasporta olio di girasole, farà tappa in Italia. Il plauso del Papa: “Dimostra che è possibile dialogare e raggiungere risultati concreti che giovano a tutti”.

Altre quattro navi con un carico di cereali e altri beni alimentari, tra cui l’olio di girasole prezioso per l’Italia, sono partite questa mattina dai porti dell’Ucraina sul Mar Nero, nell’ambito dell’accordo sull’esportazione del grano firmato il 22 luglio a Istanbul. Lo hanno affermato funzionari ucraini e turchi spiegando che le quattro navi sono state caricate con oltre 160mila tonnellate di mais e altri prodotti alimentari. Dalla firma dell’intesa, in tutto, sono partite dall’Ucraina otto navi.

Il Centro di coordinamento congiunto (Jcc) a Istanbul, dove lavora personale russo, ucraino, turco e delle Nazioni Unite, ha autorizzato la partenza di cinque nuove navi attraverso il corridoio del Mar Nero: quattro navi in ​​partenza dai porti di Chornomorsk e Odessa che trasportano 161.084 tonnellate di generi alimentari e una in entrata.

“Sono partite dai porti ucraini la nave Mustafa Necati con 6mila tonnellate di olio di girasole, diretta in Italia; la nave da carico Star Helena, con 45mila tonnellate di olio di girasole, diretta in Cina; la nave Glory, con a bordo 66mila tonnellate mais, diretta a a Istanbul, così come la nave da carico Rivo Wind, che trasporta 44mila tonnellate di mais, diretta a Iskenderun in Turchia”, ha affermato il ministero della Difesa turco citato dalla Tass e da La Presse.

Il plauso del Papa

“Cari fratelli e sorelle, desidero salutare con soddisfazione la partenza dai porti dell’Ucraina delle prime navi cariche di cerali. Questo passo dimostra che è possibile dialogare e raggiungere risultati concreti che giovano a tutti. Pertanto, tale avvenimento si presenta anche come un segno di speranza e auspico di cuore che seguendo questa strada si possa mettere fine ai combattimenti e arrivare a una pace giusta e duratura”. Così Papa Francesco al termine dell’Angelus a piazza San Pietro a Roma.

Coldiretti: “La ripresa delle spedizioni è destinata ad avere effetti anche sull’inflazione”

Con l’aumento record del 66%, l’olio di semi di girasole è il prodotto alimentare che ha fatto registrare in Italia il maggior incremento dei prezzi proprio a causa del blocco navale dall’Ucraina da dove è arrivato quasi la metà (46%) delle importazioni nazionali. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in riferimento alla partenza da Odessa del carico destinato all’Italia.

“La mancanza di olio di girasole si è fatta sentire in Italia dove – sottolinea la Coldiretti – è risultato introvabile sugli scaffali dei supermercati e numerose catene che sono state costrette a razionare le vendite mentre molte industrie alimentari hanno dovuto modificare le ricette dei proprio prodotti”. “Oltre che per le fritture, l’olio di girasole – continua la Coldiretti – viene impiegato infatti dall’industria alimentare per la produzione di conserve, salse, maionese, condimenti spalmabili e la ripresa delle forniture può significare risparmi economici per le imprese costrette a rifornirsi con prodotti alternativi più costosi”.

“La ripresa delle spedizioni è dunque destinata ad avere effetti anche sull’inflazione con i prezzi dei prodotti alimentari che sono aumentati in media del 9,6% a luglio, trainati proprio dagli oli di semi di girasole (+66%), dal burro (+31,9%) e dalla farina (+21,5%) che salgono sul podio dei prodotti maggiormente rincarati”, conclude la comunicazione.

Dalla ripartenza delle navi di cereali dell’Ucraina dipende l’arrivo in Italia di quasi 1,2 miliardi di chili di mais per l’alimentazione animale per latte e carne, grano tenero e olio di girasole, fanno sapere dall’Associazione.

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