Palazzo Chigi fa sapere di aver dato incarico all’avvocatura dello Stato affinché ritiri la propria costituzione di parte civile nel processo penale Ruby ter che coinvolge, tra gli altri, il senatore forzista Silvio Berlusconi.
Passo indietro nel governo Meloni per quanto riguarda il processo Ruby ter. “La presidenza del Consiglio – si legge nella comunicazione – informa di avere in data odierna dato incarico all’avvocatura dello Stato affinché revochi la propria costituzione di parte civile nel processo penale conosciuto come ‘Ruby ter‘ a carico – fra gli altri – del senatore Silvio Berlusconi”. In sostanza, qualora l’imputato venisse condannato, Berlusconi risulta indagato per corruzione in atti giudiziari con l’accusa di aver pagato le partecipanti alle cene di Arcore perché mentissero nei precedenti processi sulla vicenda, il governo rinuncerebbe a chiedere i danni al senatore. La sentenza era attesa a giorni.
“La costituzione era stata disposta nel 2017 dal governo Gentiloni, un esecutivo a guida politica, in base a una scelta dettata da valutazioni sue proprie, in un momento storico in cui non erano ancora intervenute pronunce giudiziarie nella medesima vicenda”, prosegue il testo.
Il testo della nota di Palazzo Chigi
“La formazione, avvenuta nell’ottobre 2022, di un nuovo governo, espressione diretta della volontà popolare, determina una rivalutazione della scelta in origine operata. Ciò appare tanto più opportuno alla stregua delle assoluzioni che dapprima la corte di Appello di Milano con sentenza del luglio 2014, divenuta irrevocabile, poi il tribunale di Roma con sentenza del novembre 2022 hanno reso nei confronti del sen. Berlusconi in segmenti della stessa vicenda”, conclude Palazzo Chigi.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, mercoledì 15 febbraio,
Notizia in aggiornamento.
Fonte Agi.