Nella serata di mercoledì 27 settembre, il Consiglio dei ministri ha approvato la Nota di aggiornamento al Def, svelando che il governo italiano ha individuato risorse per il rinnovo del contratto dei dipendenti della Pubblica Amministrazione. Tuttavia, la domanda che grava sulle menti di molti è se queste risorse saranno sufficienti per soddisfare le aspettative dei lavoratori, considerando l’aumento dei prezzi registrato negli ultimi anni. La redazione di Infodifesa ha analizzato attentamente il Nota di aggiornamento al Def.
Aspettative del Rinnovo: Saranno Sufficienti le Risorse?
Il contratto dei dipendenti pubblici è scaduto il 1 gennaio 2022, e il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, aveva avanzato una richiesta di stanziamento tra i 7 e gli 8 miliardi di euro. La somma stanziata finora sembra essere, invece, ben al di sotto di questa cifra ambiziosa.
Storico dei Rinnovi Contrattuali
L’ultimo rinnovo, avvenuto nel 2021 (per alcuni contratti nel 2022 e per altri persino nel 2023), aveva garantito un aumento medio di poco più del 4%. Questo incremento è stato insufficiente a compensare completamente l’incremento dei prezzi, specialmente negli ultimi tre anni, in cui l’inflazione è rimasta piuttosto elevata.
Cifre Passate: Quanto è Costato il Rinnovo del Contratto?
Per garantire gli aumenti salariali degli ultimi rinnovi, sono stati necessari circa 7 miliardi di euro per il periodo 2019-2021, e poco più di 4 miliardi per il rinnovo precedente. Tuttavia, queste cifre sono state distribuite su tre diverse manovre finanziarie.
Sfida Attuale: Risorse Limitate per il Futuro
Attualmente, il tesoretto disponibile per il prossimo rinnovo contrattuale ammonta a circa 1 miliardo di euro, come dichiarato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. A questo dovrebbero aggiungersi circa 3 miliardi di euro dalla legge di Bilancio 2024, portando il totale a circa 4 miliardi di euro, una cifra simile a quella utilizzata per il rinnovo contrattuale del triennio 2016-2018.
Aumento Salariale a Rischio
Con questa somma limitata, l’aumento salariale rischia di essere inferiore rispetto ai rinnovi contrattuali precedenti. I dipendenti pubblici potrebbero ritrovarsi con un aumento che non tiene il passo con l’inflazione degli ultimi anni, che si stima essere del 16,1% nell’ultimo triennio, secondo le stime Istat pubblicate nel giugno scorso.
Richieste e Speranze
Il ministro della Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, aveva inizialmente richiesto almeno 7 miliardi di euro per il rinnovo del contratto, mentre i sindacati chiedono anche di più, con una richiesta che si avvicina agli 8 miliardi di euro.
Futuro Incerto: Le Sfide del Rinnovo Contrattuale
In queste condizioni, la strada per il rinnovo del contratto si preannuncia in salita. È improbabile che le parti sociali accetteranno di sedersi al tavolo delle trattative senza la garanzia di un aumento almeno paragonabile a quello dell’ultimo rinnovo. Non potranno certe chiudere il contratto più basso degli ultimi decenni.
Nodi Critici da Sciogliere
Un altro nodo critico da sciogliere riguarda il Comparto Sicurezza e Difesa, e chi sarà incaricato di condurre le trattative: se il governo intenderà rinnovare il contratto o offrire una tantum, se sarà la Rappresentanza Militare o le Associazioni Sindacali Militari a negoziare, e come procederanno nel caso di forze armate senza rappresentanza sindacale o con una sola sigla. Il governo, infatti, rischia di scricchiolare alle elezioni europee del 2024 se si porta a casa il peggiore contratto della seconda repubblica soprattutto.
Conclusioni: Sfide e Aspettative
In sintesi, il futuro del rinnovo del contratto della Pubblica Amministrazione rimane incerto, con molte questioni aperte e una disponibilità finanziaria limitata. I lavoratori e i sindacati rimangono in attesa di ulteriori sviluppi, mentre il governo dovrà affrontare una sfida complessa per soddisfare le aspettative dei dipendenti pubblici.
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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa