Altroconsumo ha realizzato un approfondimento analizzando i diversi modi e i costi per caricare il proprio veicolo. Ecco cosa è emerso e cosa si può fare per risparmiare a seconda dei casi.
L’auto elettrica continua a convenire se confrontata con il caro carburanti, e usare la corrente domestica per ricaricarla è la soluzione più conveniente. È quanto emerge da un approfondimento di Altroconsumo sul tema, organizzazione nata nel 1973 per informare e tutelare i consumatori.
I costi per la ricarica
Altroconsumo fa sapere che il costo per ricaricare la propria auto varia dai 36 centesimi per kWh nel caso della ricarica casa (considerando il costo medio dell’energia) fino a 93 centesimi per kWh se si fa il pieno alle colonnine ultrafast, le più veloci e potenti. I prezzi, si spiega, sono aggiornati allo scorso febbraio e sono la media dei principali fornitori.
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L’organizzazione rivela anche che il costo annuo del rifornimento, nel caso in cui si abbia un’utilitaria e la si utilizzi prevalentemente in città, è pari alla metà rispetto a quello di un’auto a benzina. La convenienza, si aggiunge, c’è anche rispetto a un’auto diesel. Se invece l’auto in questione è la prima, di media grandezza e va anche in autostrada, il risparmio è garantito con le colonnine pubbliche lente mentre va a perdersi se si ricarica l’auto nelle stazioni rapide o ultrarapide.
La questione dell’abbonamento
Altroconsumo fa presente che si possono scegliere pacchetti di ricarica in abbonamento e che possono essere convenienti se si fa un utilizzo regolare dell’auto elettrica, consumando più o meno lo stessa quantità di energia ogni mese. “Se, mese per mese, si utilizza appieno l’energia inclusa nel piano sottoscritto, il costo al kWh è sempre più conveniente”, fa sapere. “Infatti, il prezzo del pieno a consumo va da 0,58 €/kWh a 0,93 €/kWh a seconda della velocità di ricarica, mentre in abbonamento, guardando alle tariffe dei principali operatori di mercato, si pagano da 0,31 a 0,53 €/kWh in base al piano scelto”.
Il bonus
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Altroconsumo ricorda che esiste anche un bonus colonnine che fino al 2024 è pari all’80% del prezzo d’acquisto. “I singoli contribuenti hanno a disposizione una spesa massima di 1.500 euro, mentre per i condomìni si arriva a 8.000 euro”, si ricorda.