“È un disastro” dice il sindaco Carmelo D’Angelo. Il crollo, dovuto all’esplosione di un tubo del metanodotto, ha, come conseguenza, portato la Procura ad indagare per omicidio colposo.
La causa sarebbe da attribuirsi ad una perdita di gas in uno dei tubi del metanodotto. L’innesco, hanno ipotizzato, potrebbe essere stato l’ascensore di una delle palazzine crollate sebbene ancora nessuna ipotesi sia stata totalmente esclusa. I vigili del fuoco stanno ancora indagando mentre le forze dell’ordine sono riuscite a mettere in sicurezza l’area.
Verso le 20.30 di sabato sera si è sentito il forte boato causato dall’esplosione terrorizzando migliaia di persone che sono scese in strada impaurite. Un intero quartiere ha subito fortissimi danni. La palazzina proprio sopra la tubazione è letteralmente esplosa andando a danneggiare irrimediabilmente, con conseguente crollo degli altri edifici nelle immediate vicinanze.
Al momento si sta scavando tra le macerie dove sono stati estratti alcuni sopravvissuti ma, purtroppo, anche alcuni morti, tra cui una coppia, Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina, in attesa del loro primo figlio che sarebbe dovuto nascere mercoledì. Erano andati a trovare i genitori di lui.
Al momento il bilancio delle vittime è di sette persone ma mancano ancora 2 dispersi che vengono cercati senza sosta dai soccorsi.
La Procura di Agrigento, sotto la guida di Luigi Patronaggio, ha aperto immediatamente un’indagine per omicidio colposo e disastro.
Risulta che 5 giorni prima dell’esplosione c’è stato un controllo ordinario alla rete dove non si erano evidenziati danni o problemi di sorta. I carabinieri hanno provveduto comunque a sequestrare il verbale ma solo dopo aver sgomberato le macerie si potrà fare davvero luce su quanto accaduto.