Gli studi tecnico-scientifici si dimostrano la strada migliore per ottenere posti di lavoro stabili e ben retribuiti. Politecnici e università private si impongono sugli atenei pubblici. I dati dell’University Report dell’Osservatorio JobPricing e Spring Professional

Le materie e le facoltà scientifiche sono quelle che permettono di guadagnare meglio, oltre che le più richieste dalle imprese italiane in cerca di personale. È quanto emerge dal nuovo University Report dell’Osservatorio JobPricing, realizzato quest’anno in collaborazione con Spring professional. Dallo studio emerge che le facoltà universitarie italiane che preparano alle cosiddette discipline Stem (Scienza, Tecnologie, Ingegneria e Scienze matematiche) sono la porta di accesso alle professioni più solide e meglio retribuite.

Tutte le lauree aprono la strada a retribuzioni migliori

“Possedere una laurea, in media, consente di accedere a un salario superiore del 45% rispetto a quello di un non laureato, ovvero circa 12.800 euro”, spiegano i curatori della ricerca. Lo studio si concentra sui dati relativi alla Ral, la retribuzione annua lorda. Tra i laureati di età compresa tra i 25 e il 34 si osserva che a guadagnare di più sono coloro che hanno studiato ingegneria (chimica e dei materiali 33.519 euro all’anno; informatica, elettronica e delle telecomunicazioni 33.293 euro; meccanica, navale, aeronautica e aerospaziale; gestionale 32.729 euro). Tra le lauree che ‘pagano meno’ si collocano invece Scienze storiche e filosofiche (28.357 euro); Scienze pedagogiche e psicologiche (27.709 euro, -8%).

Altre facoltà scientifiche o umanistiche come medicina, odontoiatria, lingue e giurisprudenza si trovano nella fascia intermedia tra le due estremità. I dati confermano la crescente importanza dei settori legati all’informatica e alla progettazione, fondamentali per creare tutti i sistemi in grado di connettere persone, dati e informazioni nell’era digitale.

La classifica per Ral

La classifica vera e propria assegna le prospettive di stipendi più alti ai laureati provenienti dalle seguenti università: al primo posto l’Università Commerciale Luigi Bocconi, segue il Politecnico di Milano, al terzo posto la LUISS di Roma. Agli ultimi posti l’Università Ca Foscari di Venezia; Università degli Studi di Verona; Università degli Studi di Cagliari.

La situazione cambia, però, se si classificano le università in base alle possibilità di crescita retributiva tra i 25 e i 34 anni d’età- calcolate sempre in base alla Ral – dove balza in testa l’Università Cattolica del Sacro Cuore (+82,8%), segue LUISS Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (+74%) e al terzo posto l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (+73,9%). Agli ultimi posti l’Università degli Studi di Udine (+50,4%); Università degli Studi di Messina (+50%); Politecnico di Bari (+46,6%).

Dallo studio emerge anche un ‘vantaggio competitivo’ delle università private e dei politecnici, poli d’eccellenza per quello che riguarda le discipline tecnico-scientifiche. Rispettivamente, i laureati dei politecnici hanno retribuzioni medie di 42.719 euro, quelli delle private 41.527 e gli studenti delle altre università 39.211€.

Source link