Brutta disavventura per un paziente punto da un ragno in vacanza. Evita conseguenze gravi grazie al suo ritorno a Ribera, nell’Agrigentino, e alla tempestività delle cure ricevute all’ospedale ‘Fratelli Parlapiano’. A dare la notizia è l’Asp che ricostruisce la vicenda nei dettagli con una nota stampa.


“Di ritorno da una vacanza nelle Marche – viene raccontato -, giunge al pronto soccorso dell’ospedale di Ribera, città dove risiede, con una grave lesione cutanea in regione nucale, caratterizzata da necrosi tissutale così profonda e ampia da raggiungere la fascia muscolare. Immediatamente preso in cura dall’unità operativa complessa di chirurgia del ‘Fratelli Parlapiano’, diretta dal dottor Domenico Macaluso, l’uomo ha evitato ulteriori, gravi conseguenze grazie alla tempestività dei trattamenti e alla professionalità dei sanitari dell’ospedale crispino”.

Macaluso commenta: “Il sospetto concreto è quello che, a determinare la profonda lesione, sia stato il morso di una vedova nera del mediterraneo, la Latrodectus mactans. Il paziente ci ha infatti riferito che, una mattina al risveglio, dopo una vacanza in una città delle Marche, ha trovato sul cuscino un insetto con le caratteristiche della cosiddetta malmignatta, un ragno dall’addome globoso nero, con delle macchie rosse. Dopo qualche giorno, ha notato la presenza di una tumefazione dolente alla nuca, che ha iniziato a ulcerarsi”.

L’équipe della chirurgia ha effettuato un “curettage chirurgico” della ferita, con l’asportazione delle aree di necrosi cutanea, e ha inviato questi tessuti all’unità operativa di anatomia patologica dell’ospedale di Sciacca per un esame istologico. “Il paziente – continua Macaluso – è adesso sottoposto a cure antibiotiche e il quadro non desta preoccupazioni.

Evitando inopportuni allarmismi, bisogna comunque considerare che una diagnosi precoce è fondamentale per la prognosi di queste patologie, che raramente risultano mortali, anche perché, per quel che concerne la vedova nera, esiste un antidoto che va somministrato entro poche ore dal morso. L’insetto è dotato di un veleno molto potente. Utile, per noi sanitari, in caso di puntura, potrebbe essere anche la possibilità di disporre di una foto scattata dal paziente all’insetto per identificarne la specie con maggior certezza”.

Macaluso, infine, ricorda il precedente del 2017 quando una donna, diserbando il suo giardino, è stata morsa da un ragno che, da come descritto, era verosimilmente un ragno violino. La paziente, poi del tutto guarita, in quel caso, fu sottoposta a diversi interventi chirurgici perché la necrosi dalla mano si estese alla zona ascellare.