È morta due giorni dopo essere stata aggredita Barbara Capovani, la psichiatra di 55 anni aggredita dopo essere uscita dall’ospedale Santa Chiara di Pisa. La persona ritenuta responsabile del suo omicidio è un suo ex paziente: su di lui ora pende l’accusa di omicidio premeditato.

Barbara Capovani, la psichiatra di 55 anni aggredita nei giorni scorsi dopo essere uscita dall’ospedale Santa Chiara di Pisa, è deceduta. La procedura per accertare la sua morte cerebrale si è conclusa alle 23.40 di domenica sera. “Come già preannunciato nel precedente bollettino medico, si procederà alla donazione degli organi così come da volontà espressa in vita dalla dottoressa, condivisa dai familiari e autorizzata dal magistrato”, hanno fatto sapere in un bollettino congiunto l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e Azienda Usl Toscana nord-ovest.

Giani: “Dolore profondo della Toscana tutta”

Il governatore della Toscana Eugenio Giani ha espresso la sua vicinanza ai familiari della specialista e parlato di un “dolore profondo per tutta la Toscana”. “Ci viene strappata una convinta psichiatra che aveva scelto la sanità pubblica dedicandosi negli anni con generosità, amore e professionalità a centinaia di pazienti”, si legge in un comunicato. “Non ci resta che augurare buon lavoro alla magistratura perché possa essere assicurato alla giustizia l’infame assassino”.

Le indagini

Con il decesso della specialista si è aggravata la posizione di Gianluca Paul Seung, il 35enne accusato di averla colpita. L’uomo, che era già stato fermato e che si è scoperto essere stato un ex paziente di Capovani, non è più accusato di tentato omicidio bensì omicidio premeditato. Le indagini hanno infatti accertato che aveva cercato la specialista anche il giorno prima dell’agguato e che aveva pianificato il suo gesto.

Come riporta Il Tirreno, il giorno dell’aggressione si era portato vestiti e scambi di ricambio in uno zaino e aveva provato così a sfuggire alle telecamere di sorveglianza. Un escamotage rivelatosi inutile. “Sono stati registrati i momenti prima, durante l’aggressione e dopo la fuga”, ha spiegato il Procuratore della Repubblica facente funzioni Giovanni Porpora citato da Pisa Today. Si vede l’appostamento precedente, durato a lungo. Si nota che l’uomo si è cambiato le scarpe e i vestiti, sperando di non venire rintracciato”. E ancora: “ad un certo punto l’ha tolta [la mascherina, ndr] e lo abbiamo potuto vedere in volto“.

Il presunto responsabile era già stato indagato

Il vicequestore aggiunto capo della Squadra Mobile Fabrizio Valerio Nocita, citato da Pisa Today, ha spiegato che il presunto autore dell’omicidio era già stato indagato più volte, anche per reati di carattere sessuale, ma non condannato. Un altro elemento emerso dalle indagini è che aveva “più volte espresso la sua avversità alla psichiatria, anche citando diversi professionisti, fra cui la dottoressa Capovani”.

Fonte Agi

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