Anche l’università torna in presenza con il green pass per tutti, anche per gli studenti, non solo per i professori. La ministra dell’Università Maria Cristina Messa al Corriere della Sera spiega come “Il controllo sarà a campione. Agli esami potrà farlo il professore o un suo delegato, prima dell’interrogazione. Per i docenti e il personale universitario il controllo è uno a uno. Gli atenei più piccoli riescono a farlo all’ingresso, quelli più grandi stanno attivando delle piattaforme”. Se trovano uno studente senza green pass, aggiunge la ministra “Lo fanno uscire, è un po’ come sul treno che si scende alla stazione successiva. Il responsabile del rispetto delle regole è il rettore. Se dovessero esserci situazioni particolari, verranno segnalate alle autorità preposte. Lo spirito delle norme sull’obbligo di green pass è chiaro, è quello di insistere sul vaccino per tornare in presenza”.
“Le università potranno riaccogliere circa il 75 per cento dei loro studenti in presenza. Per i corsi più numerosi dovranno usare la didattica integrata con lezioni miste anche online. Il distanziamento è una misura decisa dal Cts, non si può cambiare” aggiunge Messa che, sul test di medicina e la domanda sbagliata precisa: “Il test è valido. Purtroppo nella domanda 56 è saltato un trattino. La neutralizziamo, varrà lo stesso punteggio per tutti. L’anno prossimo istituiremo un controllo di terzo livello, cioè esterno, prima di rilasciare le domande. Oggi sono controllate dalla commissione che le sceglie, poi passano al Cineca che le trascrive, e sono di nuovo al vaglio della commissione. Serve un occhio esterno”. Sulla possibilità di aumentare i posti, infine, “Non credo che il numero cambierà più di tanto – avverte la ministra – Il boom di pensionamenti tra i medici è nei prossimi anni”.