“Il sindaco Simone Saporito e l’Amministrazione comunale partecipano al dolore che ha colpito la famiglia Curcio per la perdita del caro congiunto”. È ciò che si legge nel manifesto del comune di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, per la morte di Rosario Curcio, uno degli assassini della testimone di giustizia Lea Garofalo.
“È ingiustificabile che un sindaco e un’amministrazione possano partecipare, nella qualità di rappresentanti istituzionali, al dolore per la morte di una persona che ha partecipato a un omicidio ed è stato tra gli artefici di una delle storie più dolorose e atroci del nostro Paese”. Lo ha detto la senatrice Vincenza Rando, responsabile Legalità del Pd, scagliandosi contro il sindaco di Petilia Policastro.
Michele De Simone: “Il manifesto andava evitato”
Michele De Simone, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, ha censurato l’iniziativa adottata dell’amministrazione comunale in occasione dei funerali del killer di Leo Garofalo, che sono stati celebrati nella frazione Camellino dove l’uomo risiedeva. Il killer condannato all’ergastolo si è suicidato in carcere. “Il manifesto di vicinanza al dolore della famiglia per la morte di Rosario Curcio, uno degli assassini di Lea Garofalo, fatto dall’Amministrazione comunale di Petilia Policastro, andava evitato in modo categorico e senza alcun tentennamento”, ha detto il segretario provinciale di Fratelli d’Italia. Già il segretario provinciale del Pd Leo Barberio aveva censurato la decisione del Comune chiedendo le dimissioni del sindaco Simone Saporito.
Michele De Simone: “Non ci possono essere giustificazioni”
“La prassi che per ogni morto il Comune di Petilia faccia un manifesto non può essere una giustificazione. La pietas cristiana impone rispetto per ogni morto, ma in questo caso prevale il rispetto per Lea Garofalo”, ha aggiunto Michele De Simone secondo cui la “coerenza avrebbe imposto di non esprimere un cordoglio pubblico. La vicenda non può essere ridimensionata e non può ridursi a giustificazioni varie perché questo territorio e soprattutto Petilia Policastro merita altro. Tutto ciò deve portare ad una riflessione seria dell’intera amministrazione, che in toto deve assumersi le proprie responsabilità, che non possono essere derubricate a semplici giustificazioni del tipo ‘lo facciamo con tutti‘. La vicenda è grave e non può essere sottaciuta in alcun modo”, ha concluso il segretario provinciale di Fdi.
Richiesto l’intervento del prefetto di Crotone
Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo di Aione al consiglio comunale di Crotone, Salvo Riga che, ritenendo la vicenda fortemente diseducante per la società ed in particolare per i giovani, chiede l’intervento del prefetto di Crotone, “affinché pretenda chiarimenti e se necessario i giusti provvedimenti”.
Fonte Agi
Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa