Non solo i tedeschi, ma tutti i tedescofoni. Questo termine è stato coniato durante la prima guerra mondiale dai soldati italiani, che sentivano i prigionieri jugoslavi in forza all’impero austroungarico urlare di continuo la parola kruh (pane, in croato) perché affamati.
In origine venivano chiamati così solo gli austriaci, ma per via delle affinità linguistiche il detto si è poi esteso erroneamente per tutti coloro che parlano tedesco (pur non entrandoci nulla con i croati).
In seguito il vocabolo, anche nella variante “crucco”, venne usato dai soldati che combattevano in Russia e poi dai partigiani italiani per designare i militari tedeschi, e rimase così come aggettivo dispregiativo, da affibbiare a tutto ciò che era tedesco.