L’Istituto nazionale previdenza sociale in una circolare ha reso noti i requisiti e le istruzioni per accedere a Opzione donna. Si tratta della pensione anticipata per le lavoratrici prevista dalla legge di Bilancio 2023. Ecco tutte le novità.
Sono arrivati dall’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps), con la circolare n. 25 del 6 marzo, i nuovi requisiti e le istruzioni per poter richiedere Opzione donna, la pensione anticipata dedicata alle lavoratrici prevista dalla legge di Bilancio 2023. Lo speciale trattamento pensionistico è stato introdotto nel 2019 e rinnovato senza variazioni, fino all’intervento della nuova Manovra, che lo ha esteso per tutto l’anno in corso ma con alcune importanti novità. La procedura di domanda è già disponibile: ecco chi può farne richiesta e come.
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Chi può fare domanda per Opzione donna
Come si legge nella circolare, le modifiche apportate dalla nuova legge di Bilancio (n.197 del 29 dicembre 2022) si trovano all’articolo 1 comma 292 dove si legge che Opzione donna non sarà più riservata a tutte le lavoratrici ma solamente a quelle che rispettano determinati requisiti.
Oltre a quelli relativi all’età anagrafica e contributiva, è possibile farne richiesta a partire dai 60 anni (59 con un figlio e 58 con due o più figli) e con 35 anni di contributi. Le richiedenti dovranno essere licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero (con età pensionabile a 58 anni a prescindere dal numero di figli), donne con disabilità pari o oltre il 74 per cento o che assistono, da almeno sei mesi continuativi, persone disabili conviventi, con disabilità grave in base alla legge n.104 del 1992.
Per quanto riguarda le donne licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto, l’istituto specifica che il questo deve essere attivo al momento della presentazione della domanda di pensione, mentre il licenziamento deve essere stato intimato nel periodo compreso tra la data di apertura e di chiusura del tavolo e che le stesse non abbiano ripreso attività di lavoro dipendente a tempo indeterminato dopo il licenziamento. Tutti i requisiti sopraindicati, che verranno verificati dall’Inps, dovranno essere stati maturati entro il 31 dicembre 2022.
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Come inoltrare la richiesta
È possibile inoltrare la domanda per Opzione donna sul sito dell’INPS, accedendo con credenziali Spid, Cie o Cns. E, in alternativa, ci si può rivolgere anche al contact center al numero gratuito da telefono fisso 803 164 o allo 06 164 164, oppure rivolgersi ai patronati. In fase di domanda andrà allegata la documentazione necessaria.
Nel caso di assistenza a persona con handicap grave, l’interessata deve compilare un’autodichiarazione in cui afferma di assistere e di convivere da almeno sei mesi con un soggetto nelle condizioni previste dalla normativa. Inoltre, dovrà riportare i dati anagrafici dell’assistito e gli estremi del verbale rilasciato dalla Commissione medica che ha riconosciuto l’handicap grave. Come riporta la circolare, sono considerati equiparati al verbale l’accertamento provvisorio (articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 324/1993) e il certificato provvisorio (articolo 2, comma 3-quater, del decreto-legge n. 324/1993).
Se l’handicap grave dovesse essere stato riconosciuto con decreto di omologa o sentenza, occorre segnalare tale circostanza nel campo “note” all’interno della domanda e andrà allegato il dispositivo del decreto di omologa o della sentenza che ha accertato l’handicap. Il verbale definitivo che non conferma il giudizio di disabilità grave dell’accertamento o del certificato provvisorio comporta la revoca della pensione. Il requisito della convivenza, invece, viene accertato d’ufficio, dopo che l’interessata ha fornito i dati indispensabili relativi alla residenza anagrafica, ovvero l’eventuale dimora temporanea, se diversa dalla dimora abituale della richiedente o del disabile.
La lavoratrice che assiste un parente o un affine di secondo grado convivente deve dichiarare che, al momento della presentazione della domanda per accedere alla pensione in esame, i genitori, il coniuge o l’unito civilmente della persona con disabilità alla quale è riconosciuto un handicap grave non possano prestare assistenza in quanto si trovino in una delle seguenti situazioni: compimento dei 70 anni di età, patologie invalidanti, decesso o assenza.
La decorrenza del trattamento pensionistico
Alla maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi, le lavoratrici dipendenti e autonome ricevono la pensione una volta trascorsi 12 mesi dalla data di maturazione se il trattamento è a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti, o 18 mesi e se il trattamento è a carico delle delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
La decorrenza pensionistica non può essere comunque anteriore al primo febbraio 2023, per le dipendenti e autonome la cui pensione è liquidata dall’assicurazione generale obbligatoria e forme sostitutive, al 2 gennaio 2023, per le dipendenti la cui pensione è liquidata dalle forme esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria.
Per le lavoratrici del comparto scuola e Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica) il trattamento pensionistico, rispettivamente, decorre dal primo settembre e dal primo novembre 2023. La pensione con Opzione donna si può richiedere anche successivamente alla prima decorrenza utile, fermo restando la maturazione dei requisiti anagrafico e contributivo entro il 31 dicembre 2022 e la sussistenza delle condizioni di accesso alla data della domanda.