Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è in procinto di ufficializzare il tasso di rivalutazione delle pensioni per l’anno 2024. Secondo fonti attendibili  il tasso previsto sarà del 5,4%. Questo tasso rappresenta un incremento significativo, seguendo quello già applicato all’inizio del 2023 (7,3%) e il conguaglio di dicembre (0,8%).

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Meccanismo di Rivalutazione

La rivalutazione, o perequazione, è un meccanismo che adegua l’importo delle prestazioni pensionistiche al costo della vita, evitando così la loro svalutazione. Questo processo si applica a tutte le pensioni erogate dalla previdenza pubblica, inclusi trattamenti di tipo assistenziale come l’Assegno sociale e le pensioni per gli invalidi civili.

Cos’è la rivalutazione delle pensioni e perché si fa

Ogni anno, dal 1° gennaio, gli assegni pensionistici aumentano in base a quanto è aumentata l’inflazione l’anno prima. In pratica, la rivalutazione è un meccanismo che serve per assicurare che gli introiti dei pensionati stiano al passo con l’aumento del costo della vita: salgono i prezzi, salgono gli assegni. Lo scopo è tutelare il potere d’acquisto di chi è in pensione.

La perequazione fu introdotta in Italia nel 1969 con la legge 153: il testo recitava semplicemente che gli importi delle pensioni “con effetto dal 1° gennaio di ciascun anno, sono aumentati in misura percentuale pari all’aumento percentuale dell’indice del costo della vita”. L’idea era di legare l’andamento delle pensioni alla ‘scala mobile’ per i salari, poi negli anni Settanta la norma venne resa più stringente e negli anni Novanta prese praticamente la forma attuale.

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Calcolo della Rivalutazione

Il calcolo si basa sull’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, escludendo i tabacchi, rilevato dall’Istat. L’indice provvisorio per il 2024 è del 5,4%, basato sui dati dei primi nove mesi del 2023 e una stima per l’ultimo trimestre. Se il tasso definitivo dovesse essere più alto, verrà effettuato un conguaglio a gennaio 2025.

Va detto che nel 2022 l’inflazione ha toccato livelli che non si vedevano da circa quarant’anni: è arrivata all‘8,1% in un anno, mentre nei dieci anni precedenti era sempre stata sotto il 2%. Questo ha significato un forte aumento dei prezzi e del costo della vita. Perciò, anche la rivalutazione per mantenere il potere d’acquisto dei pensionati sarebbe costata parecchio allo Stato. Così il governo ha deciso di tagliare gli assegni più alti, riducendo il loro potere d’acquisto per risparmiare e poter portare avanti altre misure.

Impatto sull’Importo delle Pensioni

Le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo verranno rivalutate al 100% del tasso (100% del 5,4%). Per importi superiori, si applicano tassi ridotti basati su percentuali specifiche per ogni fascia di reddito. Ad esempio, per pensioni oltre 4 e fino a 5 volte il trattamento minimo, il tasso di rivalutazione effettiva sarà del 4,86%.

Esempi di Calcolo

Ecco alcuni esempi di come varieranno gli importi delle pensioni a partire dal 1 gennaio 2024:

– Pensione di 507,02 euro (assegno sociale): aumento di 27,37 euro, nuovo importo 534,39 euro.
– Pensione di 567,94 euro (trattamento minimo): aumento di 30,66 euro, nuovo importo 598,60 euro.
– Pensione di 1.000 euro: aumento di 54 euro, nuovo importo 1.054 euro.
– Pensione di 2.500 euro: aumento di 121,50 euro, nuovo importo 2.621,50 euro.

Tabella di Rivalutazione delle Pensioni per il 2024

Fascia Assegno Da A Indice di Perequazione Tasso d’Inflazione Provvisorio Rivalutazione Effettiva
Fino a 4 volte il trattamento minimo 2.271,76 euro 100% 5,4% 5,4%
Oltre 4 e fino a 5 volte il trattamento minimo 2.271,76 euro 2.839,70 euro 90% 5,4% 4,86%
Oltre 5 e fino a 6 volte il trattamento minimo 2.839,70 euro 3.407,64 euro 53% 5,4% 2,862%
Oltre 6 e fino a 8 volte il trattamento minimo 3.407,64 euro 4.453,52 euro 47% 5,4% 2,538%
Oltre 8 e fino a 10 volte il trattamento minimo 4.453,52 euro 5.679,40 euro 37% 5,4% 1,998%
Oltre 10 volte il minimo 5.679,40 euro 22% 5,4% 1,188%

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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa