L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia ha fatto sapere che la società prevede rincari dell’1,58% sulle attuali tariffe. Un incremento definito “risibile”, ma che ha già provocato una dura reazione da parte di Assoutenti.
Dopo il cibo, le bollette e il carburante, a breve anche i pedaggi autostradali subiranno un aumento. Ad annunciarlo, a margine del seminario “La rete del futuro” che si è svolto a Firenze, è l’amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi: “Dal 2018 noi non abbiamo mai incrementato le tariffe. Attualmente abbiamo una previsione di incremento delle tariffe di 1,58%, che rispetto ai numeri che stiamo vedendo sono assolutamente risibili. Siamo, credo, un sistema delle concessioni che sta reggendo questo incremento dei prezzi, dobbiamo gestirlo con grande oculatezza, come è stato fatto”.
Tomasi ha aggiunto, inoltre, che la società ha dovuto far fronte a un aumento consistente dei prezzi delle materie prime, assicurando che ciò non impatterà sugli investimenti futuri sulla rete autostradale. “In questi primi sei mesi del 2022 noi abbiamo avuto un incremento importante in termini di costi dei materiali che varia dal 20 al 30% mediamente, poi ci sono voci di prezzo con incrementi superiori anche a questo. Ma non può essere un meccanismo col quale blocchiamo i nostri investimenti. Anzi, dobbiamo continuare a investire nella speranza che poi ci sia anche un elemento speculativo in questa fase che possa in qualche modo rientrare, non possiamo non pensarlo”.
Non si è fatta attendere la replica di Assoutenti, che a fronte dell’annuncio promette battaglia: “Qualsiasi aumento delle tariffe autostradali per la rete di Aspi sarà impugnato dinanzi al Tar del Lazio, al fine di bloccare incrementi vergognosi dei pedaggi che non appaiono in nessun modo giustificati”, afferma il presidente dell’associazione consumatori Furio Truzzi, che poi aggiunge: “Gli automobilisti che utilizzano l’infrastruttura autostradale pagano ogni giorno il prezzo di un servizio in netto peggioramento, tra cantieri, ritardi, traffico e criticità varie, e proprio in tal senso e per la logica del pricecap le tariffe dovrebbero diminuire, non certo aumentare. Senza contare che Aspi è oramai tornata in mano pubblica con il passaggio alla guida di Cassa depositi e prestiti”.
A stretto giro è arrivato poi un chiarimento di Autostrade per l’Italia che chiarisce come sui rincari sia ancora in corso un’istruttoria in sede ministeriale. “Si chiarisce inoltre – aggiunge Aspi – che la revisione tariffaria, essendo già inserita nel Piano Economico e Finanziario di Autostrade per l’Italia, è precedente e dunque non è consequenziale all’attuale incremento dei costi dei materiali.
Fonte Adnkronos