Cambia l’accusa per il gioielliere che il 28 aprile scorso reagì all’ennesima rapina sparando ed uccidendo due malviventi e ferendo il terzo.
La procura di Asti è stata chiara: il gioielliere ha sparato ai rapinatori che erano disarmati, scaricando l’intero caricatore della pistola in suo possesso. La morte dei tre sarebbe quindi stata voluta andando ad eccedere con quelli che sarebbero i limiti della legittima difesa.
Secondo le indagini, Mario Roggero, il gioielliere, avrebbe inseguito i rapinatori fuori dalla gioielleria mentre questi si allontanavano con la refurtiva. Dopo avrebbe sparato contro di loro scaricando il caricatore mentre i tre erano in fuga e disarmati.
Come aggravante, oltre all’eccesso di legittima difesa, è risultato che Roggero era privo di porto d’armi. Se l’arma era detenuta in modo legittimo all’interno della gioielleria, portandola fuori avrebbe commesso il reato di porto abusivo d’armi.
Ricordiamo che Mario Roggero aveva già subito, 6 anni prima, una rapina nel quale lui e la sua famiglia vennero legato ed imprigionati dai rapinatori.
L’uomo ha dichiarato “o io o loro”. Si ritiene dispiaciuto del fatto ma non di come ha agito, per il bene suo, della sua famiglia e dell’attività.