Ha 18 anni ed è di origine marocchina la ragazza che ha fatto arrestare il padre per continui soprusi e maltrattamenti. La sua unica “colpa” era di voler vivere all’occidentale.
Aveva 14 anni, la ragazza, quando padre e fratello, ora 32enne, hanno cominciato a maltrattarla e picchiarla, solo perché non voleva seguire i precetti della religione di famiglia per vivere completamente e liberamente come una donna occidentale.
Aveva espresso la volontà di essere un’italiana a 360° per diventare, in seguito, un’estetista, il suo sogno di sempre, ma era evidente che la famiglia volesse ben altro per lei. La ragazza non voleva cedere, così padre e fratello hanno cominciati una serie di punizioni corporali e piscologiche che l’hanno portata ad un crollo.
Minacce di morte, botte, fino a chiuderla in cantina legata ad una sedia per due giorni. Dopo di ciò ha persino tentato il suicidio, andato fortunatamente a vuoto grazie all’intervento di una sua amica che l’ha fermata in tempo.
Nel 2018 l’avevano persino portata in Marocco per farla sposare ad un cugino di più di 30 anni che, la sera stessa dell’arrivo, aveva costretto l’allora 15enne ad un rapporto sessuale contro la sua volontà.
Appena compiuti i 18 anni, la giovane è fuggita di casa per andare ad abitare assieme ad alcuni amici. Ha cominciato a fare la cameriera e a riprendere in mano la propria vita.
La paura, però, è dura da cancellare e la ragazza, per vivere appieno la propria libertà, ha deciso di chiedere aiuto alla polizia e di denunciare la sua famiglia di aguzzini.
Il padre, un 56enne marocchino, è stato tratto in arresto per maltrattamenti ai danni di un minore mentre il fratello maggiore ha il divieto di avvicinamento.
Auguriamo a questa ragazza così giovane e piena di sogni di poter vivere, finalmente, appieno la sua vita, senza imposizioni e soprattutto paura e ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso e che riesca a proteggere la libertà individuale di una donna senza ritorsioni future.