Non solo i numeri, anche i proclami, gli annunci sono da Guerra Fredda. La Nato prepara una grande esercitazione militare, come non si vedeva dai tempi della Cortina di Ferro. Si chiama «Steadfast Defender 2024», cioè Difensore risoluto, inflessibile. Inizierà la prossima settimana e durerà fino a maggio, coinvolgendo circa 90mila soldati e dispiegando i mezzi più sofisticati, come jet, sistemi di sorveglianza aerea, droni, artiglieria pesante, navi e sottomarini.
È una specie di prova generale: la risposta rapida dell’Alleanza Atlantica in caso di attacco russo contro uno dei 31 Paesi membri (presto 32 con l’ingresso della Svezia). Per l’occasione sbarcheranno in Europa migliaia di soldati provenienti direttamente dagli Stati Uniti. Massiccio anche l’impegno britannico: 20 mila uomini e donne in divisa.
Non è ancora chiaro dove si svolgeranno esattamente le manovre. Dal quartier generale della Nato, a Bruxelles, si limitano a citare una vasta area centro-orientale che comprende la Germania, la Polonia, la Lettonia, l’Estonia e la Lituania. Secondo altre fonti le simulazioni si concentreranno anche nel cosiddetto «Corridoio Suwalki», la striscia di territorio lungo il confine tra Polonia e Lituania, stretto tra la Bielorussia e l’enclave russa di Kaliningrad, affacciata sul mar Baltico.
Non è un caso se lunedì scorso, 15 gennaio, il quotidiano tedesco Bild aveva rivelato un rapporto segreto compilato dal ministero della Difesa che segnalava come il Cremlino stesse spostando truppe in Bielorussia in vista di un possibile attacco, nel giro di un anno, proprio al «Corridio Suwalki». Un’ipotesi liquidata come «una sciocchezza», «un oroscopo di fine anno» dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Alla Nato, invece, prendono molto sul serio le possibili minacce russe. Naturalmente lo scenario è condizionato dagli sviluppi del conflitto in Ucraina. Il generale americano Chris Cavoli, comandante delle forze alleate in Europa, ha dichiarato che «Steadfast Defender 2024 dimostrerà la capacità della Nato di rinforzare i movimenti di risorse e mezzi dal Nord America all’Europa». L’ammiraglio olandese Rob Bauer, presidente del comitato militare dell’Alleanza, che si è riunito a Bruxelles mercoledì 17 e oggi, giovedì 18, ha avvertito: «I Paesi occidentali devono attendersi l’inatteso. Se vogliamo essere davvero efficaci, anche in futuro, abbiamo bisogno di predisporre una Nato in assetto di guerra». Ancora: «È necessario che le realtà pubbliche e private cambino la loro mentalità. Stiamo passando da un’epoca in cui tutto era pianificabile, prevedibile, controllabile, in una nella quale ogni cosa può accadere in ogni momento».
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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa