La Geo Barents di Medici senza frontiere martedì aveva salvato nel Mediterraneo 69 persone e ricevuto l’indicazione di La Spezia, a 100 ore di navigazione dalla zona di soccorso, come porto sicuro. Nel mentre Alarm Phone ha segnalato una nuova emergenza: sulla rotta indicata come luogo di emergenza la nave si è imbattuta in un altro mezzo in difficoltà, portando a compimento due interventi: sono 107 le persone soccorse in un caso e 61 nell’altro, per un totale di 237 migranti attualmente a bordo.
Sono in tutto 237 i migranti attualmente a bordo della Geo Barents, l’imbarcazione della ong Medici senza frontiere. I primi 69 erano stati soccorsi martedì su segnalazione dal velivolo di ricognizione Sebird 2, che aveva avvistato un gommone sovraffollato in difficoltà in acque internazionali vicino alla Libia. Tra le persone tratte in salvo vi sono 9 donne e 25 minori: di questi due sono bambine di 5 anni di età.
Mentre si dirigeva verso nord, la nave ong ha ricevuto un’allerta da Alarm Phone. Si è dunque diretta verso il punto segnalato, ma durante la navigazione ha incontrato una imbarcazione in difficoltà, sempre in acque internazionali (zona Sar Libia), soccorrendo 61 persone, tra cui 13 donne e 24 minori (un bambino ha meno di un anno). “Le autorità italiane sono state avvertite, ma non abbiamo ricevuto al momento nessuna risposta”, afferma la ong.
La Geo Barents ha infine raggiunto il luogo segnalato da Alarm Phone, dove sono stati individuati e tratti in salvo 107 migranti, fra cui 5 donne e 36 minori, che viaggiavano a bordo di un gommone sovraffollato.
L’assegnazione di La Spezia come porto sicuro
Nella serata di martedì, le autorità italiane hanno autorizzato lo sbarco dei migranti a bordo della Geo Barents, indicando La Spezia come porto sicuro. Una decisione che ha sollevato aperte critiche da parte di Medici senza frontiere, che su Twitter scrive: “La storia si ripete e nessuno ha imparato la lezione. Le autorità italiane ci hanno assegnato La Spezia come luogo di sbarco. Questa città dista circa 100 ore di navigazione dalla nostra posizione attuale. Perché non andare in porti più adatti e più vicini?”
Il decreto legge firmato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dispone che “il porto di sbarco assegnato dalle competenti autorità” venga “raggiunto senza ritardo
per il completamento dell’intervento di soccorso“.
Per coordinare l’accoglienza dei migranti, la prefetta di La Spezia, Maria Luisa Inversini, ha intanto convocato una riunione urgente. Durante il vertice verrà fatto il punto sulla task force da impegnare nella prima accoglienza. Autorità di sistema portuale e Capitaneria stanno definendo il luogo di attracco della nave, che dovrebbe arrivare a destinazione probabilmente nella giornata di sabato.
Non nasconde la sua preoccupazione di fronte all’assegnazione del porto ligure il sindaco di La Spezia, Pierluigi Peracchini: “Noi siamo stati avvertiti ieri sera con una telefonata. Le competenze per predisporre l’eventuale accoglienza sul territorio spettano alla prefettura, noi come Comune entriamo in campo qualora fosse necessario accogliere minori. Le nostre strutture al momento sono sature – dice Peracchini – se ci danno risorse siamo pronti, ma così è difficile“.
Toti, Porti Liguria a disposizione del governo
“I porti della Liguria sono a disposizione del governo; ritengo che sia giusto dare un po’ di respiro ai porti piu’ oberati dal flusso migratorio nel sud del Paese”. L’ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a margine della seduta solenne del Consiglio regionale dedicata al Giorno della Memoria, in merito all’assegnazione del porto di La Spezia alla nave Geo Barents. “Siamo a disposizione di Prefetture e autorità di polizia, a cui spettano tutte le operazioni relative all’accoglienza dei migranti, con la nostra Protezione civile e la nostra sanità ove la Prefettura di Spezia ne faccia richiesta. Come ho già detto giorni fa quando si ventilava questa ipotesi, non sarà certamente qualche decina di migranti un problema per la Regione Liguria”.
Fonte Agi