Le indagini sul boss sono andate avanti in maniere incessante e solo nell’ultimo periodo sono emersi elementi che hanno portato gli inquirenti a concentrarsi sulla sua salute, hanno svelato gli inquirenti. Quando è stato bloccato dai carabinieri, indossava beni di lusso e appariva in buone condizioni. Continuerà a essere curato, ma in carcere al 41bis. Per il magistrato la lotta alla mafia non è finita con la sua cattura, ma oggi la Repubblica ha saldato in parte il suo debito con le vittime delle stragi di mafia.
” Abbiamo catturato l’ultimo stagista del 92 e 93. La Repubblica aveva un debito nei confronti delle vittime di quegli anni e oggi lo abbiamo saldato in parte “. Il procuratore capo di Palermo, Maurizio Di Lucia, ha inaugurato con queste parole la conferenza stampa convocata alcune ore dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro , boss mafioso considerato tra i cinque latitanti italiani di massima pericolosità . “La lotta alla mafia non è finita con la sua cattura, ma il fatto che le persone abbiano applaudito ai carabinieri è stato un segnale importante in città”, ha aggiunto, spiegando anche che Matteo Messina Denaro non era l’unico leader di Cosa Nostraper fattori che hanno anche a che fare con la sua provenienza (secondo le regole interne dell’organizzazione, il capo dovrebbe essere palermitano, ndr ), ma l’averlo sottratto all’organizzazione rappresenta un duro colpo anche contro quest’ultima.
Il carcere dove sarà trasferito non può essere noto per motivi di sicurezza . Gli inquirenti hanno, però, fatto sapere che sarà al 41bis .
Le indagini e l’arresto
Il generale Pasquale Angelosanto, comandante del Ros, ha detto che le indagini per rintracciare il boss sono andate avanti per anni in modo incessante. Nell’ultimo periodo sono stati acquisiti elementi che hanno portato gli inquirenti a concentrare l’attenzione sulla salute del boss , ma la conferma che si trattasse proprio di lui non c’era. “Noi avevamo indicazioni che una persona doveva sottoporsi oggi ad accertamenti e l’accostamento di questa persona al latitante è stato fatto in ipotesi nei giorni passati. Concretamente, però, solo oggi”, ha spiegato.
Il Messina Denaro non ha resistenza opposta . “Non abbiamo trovato un uomo distrutto, ma in apparente buona salute, ben curato . In linea con un uomo di 60 anni di buone condizioni economiche”, ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guido, spiegando che non dava l’idea di essere malato e indossava indumenti di lusso (tra le altre cose, un orologio del valore di 35mila euro). Ha quindi assicurato che sarà curato, ma in una struttura penitenziaria.
Le cure in clinica
Gli inquirenti hanno spiegato che il capo si era presentato alla clinica con documenti che, a prima vista, sembravano legittimi, non falsificati . Il procuratore Di Lucia ha spiegato che al momento non c’è ragione di ritenere che il boss avesse complicità all’interno della clinica e che questa non è stata coinvolta nelle indagini fino a stamattina, in quanto i controlli sono stati svolti a livello telematico e fuori Regioni . Di Lucia ha anche spiegato che le misure cautelari prese nei confronti di alcune persone che appartenevano alla rete di Messina Denaro l’ha impoverita e costretto il capo ad appoggiarsi a persone considerate meno affidabili. L’indagine che ha portato alla sua cattura, ha aggiunto il magistrato, si è basata su due filoni. Le attività di intercettazioni, definite “indispensabili e irrinunciabili” , e lo sviluppo investigativo portato avanti dai Ros, anche grazie a strumenti tecnologici.
Un altro elemento emerso dalla conferenza è che Messina Denaro stamattina era arrivato dalla zona del Trapanese. Non sono, però, stati diffusi ulteriori dettagli per la delicatezza del caso e non sono stati nomi su possibili successori. Guido, del pool di Palermo, ha però detto che fino alle ore precedenti all’arresto, Messina Denaro era a tutti gli effetti una persona di riferimento nella provincia siciliana .
Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa