Le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi per i processi “Ruby” si sono concluse con una piena assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Dopo anni di tensioni, incertezze e celebrazioni nelle aule di tribunale, si è tutto concluso con un nulla di fatto e la cosa sembrerebbe avvalorare la tesi – sostenuta da molti esponenti vicini all’ex premier e non solo – secondo la quale i processi a suo carico siano stati dei trasversali strumenti politici usati contro di lui. Sono molti i personaggi intervenuti a riguardo e tra i più degni di nota c’è proprio la figlia di Silvio Berlusconi, Marina, presidente del gruppo Fininvest.
L’assoluzione del padre è stata motivo di gioia e di sollievo non solo per la primogenita dell’ex premier, ma ovviamente per tutta la famiglia. Dopo quasi un decennio dall’inizio di questa disavventura giudiziaria, “il fatto che la giustizia riconosca finalmente la verità è importante, ma è una vittoria che ha avuto un prezzo troppo alto, non solo per mio padre, anche per tutte le persone che lo amano e lo stimano, per i milioni di italiani che negli anni lo hanno votato. Una persecuzione del genere non si può cancellare così, con un colpo di spugna”.