Giorgia Meloni ha annunciato un taglio complessivo del cuneo contributivo di tre punti percentuali fino a 20mila euro lordi di stipendio. Una misura che si innesta sulla riduzione del 2% delle tasse sul lavoro già introdotta dal governo Draghi. Ecco quali saranno gli aumenti in busta paga.
Aumentare gli stipendi a partire da gennaio. Questo è lo scopo del taglio del cuneo fiscale, ossia la differenza tra il lordo e il netto in busta paga, annunciato dalla premier Giorgia Meloni e inserito nella Legge di stabilità presentata dal governo. La misura è un allargamento di quella già decisa dal precedente governo Draghi nel 2021 e costa quattro miliardi di euro su un totale di 35 miliardi complessivi: su 100 euro spesi in questa manovra, 11 vanno a questa misura. La presidente del Consiglio nel discorso di insediamento aveva detto di voler arrivare gradualmente a una riduzione di cinque punti del cuneo, sia a vantaggio dei lavoratori che delle imprese.
Come funziona l’aumento dello stipendio
Prima di vedere gli incrementi dettagliati in busta paga, una precisazione: è fisiologico che chi guadagna di più abbia uno sconto più alto in busta paga rispetto a chi guadagna meno e beneficia dello stesso bonus. Con questo intervento, lo Stato si fa carico di una percentuale delle contribuzioni pensionistiche che dovrebbero di norma essere versate dai lavoratori. Semplificando molto, ipotizziamo uno stipendio di mille euro e un’aliquota del 30%: il lavoratore pagherebbe 300 euro di contributi. Un taglio del cuneo contributivo di un punto porterebbe un beneficio di 30 euro al lavoratore in un mese. Per chi guadagna 2.000 euro ed è soggetto alla stessa misura, il beneficio sarebbe invece di 60 euro.
Stipendi fino a diecimila euro lordi
Per i redditi sino a diecimila euro lordi all’anno, l’incremento sarà di quasi 13 euro mensili (per la conferma del taglio del 2% deciso dal governo Draghi) che si sommano ai poco più di 6 euro (per l’ulteriore sforbiciata dell’1%). Il totale? Quasi 20 euro mensili. Come calcolato da Il Sole 24 Ore, l’impatto delle due riduzioni su base annua è di 231 euro.
Chi guadagna 15mila euro lordi
Chi guadagna 15mila euro lordi avrà un salario più corposo grazie a due provvedimenti: la conferma del taglio voluto dal governo Draghi (che porta 19 euro) e i quasi 10 euro dell’ulteriore taglio. Il totale? 29 euro in più al mese e quasi 346 all’anno.
Il guadagno con 20mila euro lordi di stipendio
Guardando a una retribuzione lorda di 20mila euro, c’è la conferma del taglio del 2% che vale poco meno di 22 euro. Più i quasi 11 euro dell’ulteriore sforbiciata. Il dipendente avrà così 33 euro in più al mese, per un totale annuo di circa 395 euro.
Fino a 35mila euro di stipendio
Per chi guadagna più di 20mila euro e meno di 35mila euro lordi, ci sarà lo stesso incremento già registrato nel 2022. In particolare, per chi guadagna 25mila euro, c’è un beneficio mensile di 27 euro e di 329 euro su base annuale. Per chi arriva a 35mila lordi invece, il guadagno è di 33 euro mensili e di 394 euro all’anno. Lo stesso incremento di stipendio di chi ha un salario lordo di 20mila euro.