Il governo guidato da Giorgia Meloni vuole sospendere l’obbligo di accettare pagamenti con il Pos sotto i 30 euro, valido per commercianti e fornitori di servizi. Lo ha scritto nella bozza della Manovra.

Sospendere le sanzioni per i negozianti e i fornitori di servizi che non vogliono utilizzare il Pos (acronimo per l’inglese punto di vendita) per i pagamenti sotto i 30 euro. È quello che vuole fare il governo guidato da Giorgia Meloni secondo la bozza della manovra che è stata inviata alla Commissione europea e al parlamento (leggi qui per sapere come si approva). L’esecutivo vuole anche alzare il tetto al contante fino a 5.000 euro.

Le sanzioni previste

In caso di denuncia dell’utente, la sanzione per il rifiuto è di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione. Per un acquisto da dieci euro, il commerciante pagherebbe 30,40 euro. Ai sostenitori della digitalizzazione dei pagamenti si contrappongono alcuni negozianti, contrari perché le commissioni sulle piccole cifre sarebbero troppo elevate. Secondo Ipsos, alle ultime elezioni Fratelli d’Italia ha ottenuto più del 30% tra i commercianti, gli artigiani e i lavoratori autonomi.

Le sanzioni furono introdotte per adempiere al Pnrr

L’obbligo di avere il Pos fu introdotto dal governo di Mario Monti nel 2012. L’esecutivo guidato da Mario Draghi ha introdotto invece le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con la carta anche perché farlo era una delle pietre miliari inserite nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (leggi qui per sapere come funziona). L’agenzia Reuters ha sentito il professor Alessandro Santoro, ex consigliere del ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco. Da ex negoziatore del Pnrr con la Commissione europea, Santoro sostiene che la mossa del governo probabilmente non rompe formalmente gli impegni presi dall’Italia – che non specificavano i dettagli di applicazione delle sanzioni – ma ne viola lo spirito.

In ogni caso, secondo la bozza della Manovra, il ministero delle Imprese e del Made in Italy di concerto con il ministero dell’Economia dovrà decidere entro giugno del prossimo anno sui nuovi criteri per le sanzioni e garantire che accettare questi pagamenti sia economicamente conveniente per gli esercenti. 

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