Il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di tagliare fino al 5% l’Iva sugli assorbenti non biodegradabili, sui pannolini e sui seggiolini. Aumentano invece le accise sulle sigarette.

Tagliata l’Imposta sul valore aggiunto (Iva) su assorbenti non biodegradabili, pannolini, seggiolini per bambini nelle auto e latte in polvere. È uno dei provvedimenti contenuti nella legge di bilancio presentata da Giorgia Meloni martedì 22 novembre.

Cosa è l’Iva e come cambia

È un’imposta che colpisce tutti i beni e servizi scambiati in Italia. Come tutte le imposte, finanzia i servizi generali dello Stato. Sugli assorbenti non biodegradabili l’Iva era stata portata dal governo Draghi dal 22% al 10%. Ora il nuovo esecutivo la abbassa ulteriormente. Per gli assorbenti compostabili era già stata ridotta al 5% nel 2019 dal governo Conte II. Allo stesso modo, dovrebbe scendere sui pannolini e sugli altri prodotti per l’infanzia citati sopra. Salgono invece le accise sulle sigarette dal prossimo anno.

Come cambieranno i prezzi

Diminuire l’Iva dovrebbe portare a una riduzione del prezzo. Il taglio non sarà preciso al centesimo: i prezzi dipendono da molte variabili, come la domanda e l’offerta.

Le scadenze della manovra

Il Documento programmatico di bilancio (Dpb) va ora mandato alla Commissione europea aggiornato rispetto a quello già inviato dall’uscente governo Draghi che conteneva solo lo “scenario tendenziale a legislazione vigente”. Poi, inizierà la discussione in parlamento che quest’anno comincia dalla Camera dei deputati, visto che lo scorso anno è toccato al Senato. Una coincidenza che dovrebbe favorire il governo dal momento che a Montecitorio la maggioranza è più ampia che a Palazzo Madama. Come da consuetudine degli ultimi anni, l’assemblea presieduta da Ignazio La Russa si limiterà probabilmente solo a votare la legge che deve essere approvata entro il 31 dicembre per evitare il cosiddetto esercizio provvisorio. In questo caso, la spesa pubblica sarebbe consentita solo “per dodicesimi”, ossia dividendo per 12 la previsione di spesa fatta dal governo nella legge di bilancio dell’anno precedente. Questo tetto mensile alle uscite potrebbe però durare solo fino ad aprile.

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