Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha comunicato i correttivi alla legge di bilancio, che dovrebbe essere discussa a Montecitorio il prossimo 20 dicembre. Dalla norma sul Pos, all’aumento del congedo parentale e dell’assegno unico: ecco cosa è stato deciso.

Si è conclusa in serata la discussione degli emendamenti alla legge di bilancio del governo Meloni. Dopo giorni di lavori in Commissione bilancio, il ministro dell’Economia ha comunicato i correttivi definitivi alla Manovra che dovrebbe essere discussa a Montecitorio il prossimo 20 dicembre. “Il mio problema sono le coperture. In questi giorni ho visto tanti provvedimenti che mi sarebbe piaciuto adottare ma non avevo le coperture necessarie”, ha fatto sapere il titolare del Mef. Malcontento da parte dell’opposizione che poco prima della fine della seduta ha lasciato la Sala del mappamondo in segno di protesta, per rientrare solo durante l’intervento conclusivo del ministro. Vediamo le novità introdotte.

Salta la norma sul Pos

Alcune ore fa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva affrontato l’argomento e in serata è arrivata la conferma: nella nuova legge di bilancio non ci sarà la norma sul Pos, bocciata dalla Commissione Ue in quanto in contrasto con gli obiettivi del Pnrr. Al termine della discussione in Commissione il ministro Giorgetti ha fatto sapere che il governo ha deciso di rimettere alla valutazione della Commissione “eventuali forme, che noi caldeggiamo, di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni”.

Pensioni minime a 600 euro per over 75

Il ministro ha aggiunto che il governo ha intenzione di rivedere il meccanismo di indicizzazione delle pensioni. “Sarà elevata la percentuale delle pensioni da quattro a cinque volte la minima per 2023 e 2024“, ha detto Giorgetti, “con la conseguente riduzione di quelle più elevate per quanto riguarda i redditi”. Inoltre, sempre in tema di previdenza, “è stato previsto tra gli emendamenti del governo l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75“.

Taglio al cuneo fiscale

“Ci sono delle misure di carattere sociale che riteniamo importanti e significative, la prima riguarda la ridefinizione da 20 a 25mila del tetto del reddito per il taglio del cuneo di un ulteriore punto percentuale“, ha detto il ministro Giorgetti. Durante la presentazione della Manovra, la presidente Meloni aveva annunciato un taglio complessivo di tre punti percentuali fino a 20mila euro lordi di stipendio, misura che si inseriva nella linea già tracciata dal precedente esecutivo, presieduto da Mario Draghi, che ha introdotto una riduzione del 2% delle tasse sul lavoro

Riduzione da 8 a 7 mesi delle mensilità del Rdc

Confermata la stretta sul reddito di cittadinanza da parte del nuovo esecutivo. Tra le novità introdotte c’è infatti la “riduzione da 8 a 7 mesi delle attuali mensilità del Rdc” con “l’aumento da 6mila e 8mila euro della soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a favore di datori di lavoro che assumono dal primo gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo indeterminato i beneficiari del Reddito“, ha riferito il ministro.

Aiuti per le famiglie: congedo parentale e assegno unico

Il ministro Giorgetti ha annunciato alcune novità per aiutare le famiglie. È stato “previsto l’aumento all’80% dell’indennità del congedo parentale ricondotta ai genitori in via alternativa”, così come è stata “incrementata la maggiorazione della misura dell’assegno unico universale riconosciuto a nuclei con 4 o più figli”. “Introdotta anche misure per escludere borse di studio destinate a studenti universitari con disabilità dal computo reddituale, estendendo i beneficiari”, ha aggiunto.

Superbonus 110% e mutui

Novità anche per Superbonus è mutui. “Viene recepita quella che è una volontà emersa in Commissione al Senato sul Dl Aiuti quater e viene inserita qui per motivi di tempo”, ha detto Giorgetti, “la possibilità di presentare la Cilas per i condomini entro il 31 dicembre 2022 per mantenere il regime di maggior favore al 110%“. Inoltre, fa sapere il ministro, “è stata ripristinata la vecchia norma (del 2012, ndr) che permette ai contratti di mutuo ipotecario
di tornare dal tasso variabile al fisso“.

Fonte Ag

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