La Commissione europea ha pubblicato le sue previsioni economiche d’inverno, da cui emerge un quadro positivo per quello che riguarda l’inflazione e la prospettiva di crescita tra i Paesi membri. Superato il picco dell’inflazione, ma in Italia la ripresa è frenata dal mancato stop al taglio delle accise sui carburanti.

L’Ue evita la recessione e supera il picco dell’inflazione. L’Unione accoglie l’inverno del 2023 con stime di crescita del Pil migliori rispetto a quelle dell’autunno scorso, ma i rischi permangono. Legati soprattutto alle tensioni geopolitiche e all’incertezza del mercato dell’energia e delle catene di approvvigionamento globali. I numeri delle previsioni economiche d’inverno della Commissione europea fanno tirare un piccolo sospiro di sollievo: l’eurozona nel 2023 crescerà dello 0,9% e dell’1,5% nel 2024. In autunno (l’11 novembre scorso) l’esecutivo europeo aveva previsto una crescita rispettivamente dello 0,3% e dell’1,5.

La situazione in Italia: crescita debole nel 2024, mancato taglio alle accise frena la ripresa

Il quadro italiano conferma la tendenza, seppur con un rallentamento della ripresa nel 2024: sarà il Paese a crescere di meno in tutta l’Ue. In autunno la Commissione stimava +3,8% del Pil nel 2022; +0,3 nel 2023; +1,1% nel 2024. Le stime attuali sono queste: +3,9 l’anno scorso; +0,8% quest’anno e +1% nel 2024. “Dopo la robusta espansione nella prima metà del 2022, lo slancio della crescita si è attenuato nel terzo trimestre, sebbene leggermente inferiore alle attese. Nonostante shock avversi eccezionali, l’economia dell’Ue ha evitato la contrazione del quarto trimestre prevista nelle previsioni autunnali”, spiega la Commissione europea.

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“Dopo la lieve contrazione registrata nell’ultimo trimestre del 2022 – continua la Commissione Ue – quest’anno l’attività economica italiana dovrebbe riprendere solo gradualmente, poiché i consumi delle famiglie continuano a essere frenati dalla perdita di potere d’acquisto, anche a causa della scadenza delle agevolazioni fiscali sui carburanti (a fine 2022) e di altre misure a sostegno dei redditi delle famiglie (a fine marzo 2023)”.

Positivi diversificazione economica e stoccaggio del gas

“Gli sviluppi favorevoli dopo le previsioni autunnali hanno migliorato le prospettive di crescita per quest’anno. La continua diversificazione delle fonti di approvvigionamento e il forte calo dei consumi hanno lasciato i livelli di stoccaggio del gas al di sopra della media stagionale degli anni passati e i prezzi all’ingrosso del gas sono scesi ben al di sotto dei livelli prebellici.

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Inoltre, il mercato del lavoro dell’Ue ha continuato a registrare ottimi risultati, con il tasso di disoccupazione rimasto al minimo storico del 6,1% fino alla fine del 2022. La fiducia sta migliorando e le indagini di gennaio suggeriscono che anche l’attività economica è destinata a evitare una contrazione nel primo trimestre del 2023″. 

Inflazione: superato il picco, restano le incertezze sui prezzi

Il capitolo più doloroso è quello che riguarda l’inflazione. “I consumatori e le imprese continuano a far fronte a costi energetici elevati e l’inflazione core (inflazione complessiva al netto di energia e alimenti non trasformati) è ancora in aumento a gennaio, erodendo ulteriormente il potere d’acquisto delle famiglie”, ammette Bruxelles.

“Tre mesi consecutivi di moderazione dell’inflazione complessiva suggeriscono che il picco è ormai alle nostre spalle, come anticipato nelle previsioni autunnali. Dopo aver raggiunto il massimo storico del 10,6% in ottobre, l’inflazione è diminuita, con la stima flash di gennaio scesa all’8,5% nell’area dell’euro. Il calo è stato guidato principalmente dal calo dell’inflazione energetica, mentre l’inflazione core non ha ancora raggiunto il picco”, spiega l’esecutivo europeo. La previsione di inflazione è stata rivista leggermente al ribasso rispetto all’autunno, riflettendo principalmente l’evoluzione del mercato energetico.

Gentiloni: “Con una ripresa graduale l’Italia eviterà la recessione”

“In Italia la crescita si è contratta marginalmente nell’ultimo trimestre nel 2022 ma è attesa una ripresa graduale quest’anno che permetterà di evitare una recessione tecnica. Per il 2023 il Pil reale dovrebbe aumentare del 0,8% grazie alla domanda privata ma anche ai progetti pubblici d’investimento, tra cui quelli del Pnrr. La previsione del Pil per il 2024 resta invariata rispetto all’autunno con una crescita attesa dell’1%”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, presentando la previsioni economiche d’inverno. 

Gas a livello pre-bellico

“Per quanto riguarda i prezzi dell’energia – ha aggiunto l’ex premier italiano – il riferimento europeo dei prezzi del gas è caduto ai livelli precedenti la guerra, favorito dal calo del consumo e dalla continua diversificazione delle fonti. Alla fine di gennaio il riferimento al Ttf era a 55 euro per megawatt ora. Alla data limite delle previsioni, il primo febbraio, i future al Ttf erano in un raggio compreso tra i 55 e 70 euro per megawatt ora nell’orizzonte di previsione. Questo è un dato inferiore a quello autunnale, anche se resta tre volte superiore rispetto al 2019“.

Fonte Agi

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