L’ITALIA DELLA VELOCITÀ DOMINA ANCHE AI GIOCHI PARALIMPICI DI TOKYO – SABATINI, CAIRONI E CONTRAFATTO: FANTASTICO TRIS NEI 100! L’ORO È DELLA 19ENNE TOSCANA DI PORTO ERCOLE AMBRA SABATINI CAPACE DI MIGLIORARE ANCORA IL RECORD DEL MONDO. POI LA VETERANA, LA CAMPIONESSA OLIMPICA DI LONDRA E RIO, MARTINA CAIRONI. E IL BRONZO È DI MONICA CONTRAFATTO, CHE DEDICA LA MEDAGLIA ALL’AFGHANISTAN, DOVE ERA RIMASTA FERITA QUANDO ERA IN MISSIONE MILITARE…

Da gazzetta.it

 

sabatini caironi contrafatto sabatini caironi contrafatto

“Il sogno sarebbe una tripletta ai Giochi”. L’aveva detto Martina Caironi poche settimane fa, agli Europei di Bydgoszcz. L’hanno combinata grossa le ragazze (veloci) d’Italia. Ai Giochi paralimpici di Tokyo: è tris nei 100 (cat. t63), oro, argento e bronzo a colorare una giornata indimenticabile per lo sport italiano.

 

L’oro è di Ambra Sabatini, 19enne toscana di Porto Ercole capace di migliorare ancora il record del mondo (14”11). Poi la veterana, la campionessa olimpica di Londra e Rio, Martina Caironi. E il bronzo è di Monica Contrafatto, che dedica la medaglia all’Afghanistan, dove era rimasta ferita quando era in missione militare: “Perché quello che mi è successo mi ha tolto molto ma mi ha dato di più”.

 

LA RINASCITA

Il 5 giugno 2019 la Sabatini fu travolta da un’auto mentre era in scooter con il papà diretta agli allenamenti di atletica sulle strade dell’Argentario. Dopo l’amputazione della gamba sinistra sopra il ginocchio i suoi obiettivi sono cambiati. Prima con nuoto e ciclismo, poi con la sua atletica – è stata campionessa regionale di 800 e 1500 -, fino al capolavoro di oggi.

 

ambra sabatini ambra sabatini

SOTTO LA PIOGGIA

  E’ stata una finale complicata dalla pioggia. “Non avete idea” ammette la Caironi, che incorona la Sabatini per il futuro. “Il livello tecnico oggi è alto. Ambra, a 19 anni, ha fatto quel che io ho fatto in una carriera” diceva alla vigilia dei Giochi la 31enne bergamasca che nel 2007 è rimasta vittima di un incidente in motorino ha subito l’amputazione della gamba sinistra e ha dovuto reimparare a camminare.

 

“Ma non mi brucia, tutt’altro, è il riconoscimento a tante battaglie portate avanti. Adesso c’è attenzione al nostro mondo, anche mediatica. Sono stati introdotti i premi in denaro, in Nazionali abbiamo medici, fisioterapisti e infermieri, alcuni di noi sono aiutati da manager e sponsor. E sono solo esempi. Conta più del fatto che qualcuno mi possa battere. Lo sport, in fondo, è competitività. Gelosa? Orgogliosa”.

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Redazione Dagospia