La moneta unica europea vale quanto il dollaro statunitense: è la prima volta in vent’anni. L’euro, spiegano gli analisti, soffre a causa delle tensioni sul fronte energetico e della guerra in Ucraina.
L’euro ha toccato la parità con il dollaro per la prima volta dal 2002, da quando la moneta unica europea è nata. Nella tarda mattinata di martedì ha segnato il minimo a 0,99995 e ora si attesta a 1,003. “La valuta comune soffre e le posizioni corte sono aumentate nel corso degli ultimi giorni, ma le paure di un’interruzione delle forniture di gas rendono l’euro ‘una patata bollente’ che nessuno vuole detenere almeno per ora”, spiegano gli analisti di Ebury, sito specializzato in analisi e consulenza finanziaria. I timori di recessioni si fanno sentire.
“Le valute sono una strada a doppio senso. Il dollaro Usa è sostenuto da una Fed in prima linea nella lotta all’inflazione, che sta aumentando il differenziale dei tassi d’interesse con gran parte del mondo sviluppato. Mentre i crescenti rischi di recessione a livello globale fanno sì che il dollaro Usa diventi un bene rifugio“, sottolinea Ben Laidler, global market analyst di eToro. Nel frattempo, “l’euro è messo sotto pressione dall’approccio lento della Bce in materia di tassi d’interesse e dai maggiori rischi di recessione del continente. La situazione è peggiorata dal raddoppio dei prezzi locali del gas nell’ultimo mese” conclude.
“Non c’è nulla di economicamente significativo nel fatto che il rapporto euro-dollaro raggiunga la parità”, ha affermato invece George Saravelos, analista di Deutsche Bank sentito dal portale specializzato Market Watch. “Tuttavia, l’impatto psicologico è chiaramente importante e gli investitori saranno molto concentrati su tecniche di mercato, flussi e liquidità come se dovessimo rompere il livello”. L’indebolimento dell’euro, spiegano gli analisti, nel breve termine potrebbe favorire l’export italiano ed europeo, ma la situazione nel lungo termine dovrà essere valutata in base a possibili contraccolpi sui mercati.
Fonte Adnkronos