L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha analizzato una serie di tipologie di laurea indicando il tasso di occupazione che viene registrato tra chi le ha conseguite. Ecco i risultati della ricerca.
Studiare da medico o da dentista è una buona idea per trovare facilmente lavoro. Oppure ancora laurearsi in Infermieristica. Il tasso di occupazione di chi si è dedicato a queste tre discipline è infatti pari all’89% nella popolazione compresa tra i 25 e i 64 anni. A fornire questo dato è l’Ocse nel report “Education at a glance 2022” (“Educazione in un’occhiata 2022”).
Dopo la salute, informatica e ingegneria
L’Ocse ha analizzato una serie di tipologie di laurea indicando il tasso di occupazione che viene registrato tra chi le ha conseguite. Dopo l’area della salute, ci sono le tecnologie riguardanti i sistemi integrati di telecomunicazione e i computer (le cosiddette Information and communication technologies, ndr). Poi ancora la macroarea di ingegneria, manifattura e costruzioni. Entrambe le tipologie hanno un tasso di occupazione dell’88%.
In coda scienze sociali, giornalismo e arte
Scendendo ancora, si trova l’area di business e amministrazione di una società (85%) e educazione (83%). Poi troviamo il diritto e il gruppo scienze naturali, matematica e statistica, entrambe all’81%. La percentuale scende se si prendono in considerazione gli studi umanistici, che escludono le lingue straniere ma includono scienze sociali, giornalismo e informazione: in questo caso il tasso di occupazione è al 78%. In coda alla classifica, l’arte. Chi l’ha studiata è occupato in meno di sette casi su dieci (69%).