Il via libera definitivo per l’approvazione dell’autonomia differenziata è arrivato questa mattina alla Camera con 172 voti favorevoli e 99 contrari.
Numerose le polemiche e le proteste delle opposizioni, che sono scese in piazza per manifestare contro la riforma Meloni. I lavori per l’approvazione dell’autonomia differenziata sono iniziati ieri e proseguiti per tutta la notte, con l’arrivo del via libera intorno alle 7:40 del mattino.
Nei giorni scorsi, Forza Italia, partito della maggioranza di Governo, aveva sollevato dei dubbi intorno al testo di legge, nonostante ciò questa mattina si è unito al resto della maggioranza per dare voto favorevole.
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Ma che cos’é l’autonomia differenziata e come cambierà l’assetto del Paese con l’approvazione della riforma?
Risposta sintetica: le Regioni italiane ora potranno chiedere di gestire materie che oggi sono sotto il controllo diretto dello Stato, seguendo tutta una serie di procedure che serviranno per ottenere maggiore autonomia.
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La riforma costituzionale è composta da 11 articoli e dà la possibilità alle regioni di poter chiedere autonomia di gestione in 23 materie, tra cui tutela della salute, Istruzione, Sport Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero. Prima di presentare la richiesta di autonomia, ogni singola Regione dovrà acquisire pareri di Comuni Province ed enti regionali del suo territorio.
Se le Regioni vorranno gestire una o più materia in autonomia dovranno essere in grado di garantire i cosiddetti Lep, ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni. Questi Lep però al momento non sono ancora noti perché il ddl contiene una delega al Governo per definirli entro due anni dall’entrata in vigore della legge.
L’intera riforma non deve creare “nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”, in sostanza i Lep verranno definiti senza che portino a nuovi stanziamenti di fondi per garantire che tutte le Regioni possano garantire questi livelli. E proprio questo è uno dei punti più contestati della riforma, perché potrebbe aprire a squilibri interni tra Regioni più ricche e territori più in difficoltà.
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