La pandemia è stata un evento che ha preso alla sprovvista tutto il mondo. Se lo scorso Natale qualcuno ci avesse raccontato che nel 2020 un virus ci avrebbe costretti a stare chiusi in casa per mesi, causato centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo, e messo in ginocchio l’economia globale, avremmo creduto che fosse fuori di testa. Eppure è proprio così che è andata. Si è creata una situazione di emergenza generale durante la quale chiunque si è sentito in dovere di proporre soluzioni mediche. Anche chi non ha nessuna competenza medica ha voluto comunque esprimere la propria opinione. Un esempio? La vitamina D sconfigge il Covid. È stato detto lo stesso della Vitamina C. Probabilmente la nascita di questi miti è dovuta solo al desiderio di sbarazzarci del virus quanto prima, ma non bisogna credere a tutto quello che viene detto. Perché non solo non serve a proteggersi dal virus, ma può essere anche dannoso per la salute.

Cos’è la vitamina D?

La vitamina D è una vitamina liposolubile che acquisiamo mangiando pesce, uova, carne e funghi. È indispensabile al nostro organismo per assorbire il calcio necessario al sistema scheletrico: una carenza di questa vitamina può causare ossa fragili sia nei bambini che negli adulti.

La vitamina del sole

La vitamina D è anche conosciuta come la vitamina del sole. Infatti il miglior modo per introdurre nel nostro organismo le giuste quantità è una sana e costante esposizione ai raggi solari. La stragrande maggioranza delle persone ha un livello adeguato di questa vitamina e non ha alcun bisogno di assumere integratori.

In alte concentrazioni quali danni può provocare?

Un eccesso di vitamina D può provocare problemi molto seri al nostro corpo. I primi sintomi possono essere diarrea, vomito, mal di testa, inappetenza, spasmi e contrazioni dei muscoli, debolezza. Eccessive quantità di questa vitamina in circolo per l’organismo possono portare addirittura a una calcificazione degli organi e alla formazione dei calcoli renali.

E l’idrossiclorochina?

L’idrossiclorochina è un altro esempio di mito (già sfatato) di medicinale contro il Covid. È un farmaco utilizzato nella cura della malaria e dell’HIV, e nella prima fase della pandemia è stato sperimentato anche per attenuare i sintomi del Covid. Alcuni, che di medicina non si intendono un granché, ne hanno incoraggiato l’uso in via preventiva contro il virus, senza considerare però i suoi gravi effetti collaterali. Può provocare seri problemi al cuore che possono condurre persino alla morte.

La vitamina C

Nel primo periodo di lockdown generalizzato c’è stata una vera e propria corsa ai rifornimenti di vitamina C, tanto da renderla irreperibile per settimane. Come per la vitamina D, anche in questo caso ci troviamo davanti a una vitamina utilissima per rafforzare il sistema immunitario e quindi renderci più resistenti ai malanni di stagione. Ma da qui a proteggerci dal Covid di strada ne passa!

I vaccini non servono

I vaccini sono la conquista raggiunta dopo decenni e decenni di ricerca medica. All’inizio del secolo scorso i livelli di mortalità per malattie come il morbillo, la varicella, la pertosse, la meningite o il tetano (solo per citarne alcune) erano estremamente più alti di oggi. Solo questo dovrebbe bastare. Demonizzare una delle più utili scoperte scientifiche potrebbe avere un effetto controproducente per un gran numero di persone.

Saper leggere le informazioni

Il falso mito della vitamina D utile a sconfiggere il Coronavirus è nato da un articolo (forse due) nel quale si diceva che dei ricercatori dell’Università di Torino avevano notato una comune carenza di vitamina D in alcuni pazienti contagiati dal Covid e stavano cercando una possibile correlazione. Questa ipotesi è stata smentita nel giro di qualche giorno, ma gli ingranaggi della disinformazione si erano già messi in moto. Non credete a priori a tutto quello che leggete o sentite! Potreste ritrovarvi a fare qualcosa che non solo non vi giova, ma potrebbe provocare dei seri danni di salute.

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