Nei giorni scorsi, il colosso energetico Gazprom aveva annunciato una sospensione delle forniture a causa di lavori di manutenzione. Lo stop aveva allarmato i Paesi europei, che hanno accusato più volte Mosca di usare le sue riserve come arma politica.

La Russia ha ricominciato a consegnare gas all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1. Lo ha confermato alla Dpa un portavoce della società, al termine di un periodo di sospensione di dieci giorni dovuto ad alcuni lavori programmati alla struttura.Il portavoce di Nord Stream AG ha, però, affermato che ci vorrà del tempo per raggiungere i consueti livelli di trasporto del gas e che ora sono pari al 40 per cento.

Il colosso energetico Gazprom aveva spiegato che l’interruzione sarebbe durata dall’11 al 21 luglio e che in questo periodo sarebbero stati effettuati alcuni test per garantire un funzionamento efficiente, sicuro e affidabile del gasdotto. La notizia aveva però allarmato i Paesi europei, che hanno cercato di ridurre la loro dipendenza energetica da Mosca, ma hanno ancora bisogno del suo gas e hanno accusato più volte il Cremlino di usarle come “arma politica” da quando è iniziato il conflitto in Ucraina. Non a caso, anche prima di questo stop, i flussi erano stati più volte ridotti.

Non si sa bene cosa succederà i prossimi giorni. Il presidente russo Vladimir Putin ha assicurato che il colosso onorerà i suoi impegni, ma ha anche avvertito che potrebbero verificarsi ulteriori cali se le sanzioni impediranno ulteriori interventi di manutenzione sui suoi componenti. A questo proposito, il numero uno del Cremlino ha anche accusato oggi il Canada di avere ritardato volontariamente la riconsegna di una turbina per favorire i suoi interessi nazionali, dato che è un altro importante produttore di energia.

Eni, intanto, ha fatto sapere che, per la giornata di oggi, Gazprom ha comunicato la consegna di volumi di gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi.

Fonte Adnkronos

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Articolo tratto dal Portale di Informazione InfoDifesa