La digitalizzazione della vita quotidiana dei cittadini italiani procede a vele spiegate, ma nonostante smartphone, tablet e apparecchiature sempre più sofisticate la televisione rimane un elemento centrale per quanto riguarda informazione e intrattenimento.
Studio, lavoro, sport, entertainment, relazioni, acquisti, rapporti con le banche e con la pubblica amministrazione: non c’è settore della vita sociale che non sia entrato a pieno titolo nel digitale, trasformando la vita degli italiani. Che corrono verso la modernità. Lo raccontano i numeri: 120 milioni di schermi (ben 5 per famiglia), di cui 48 milioni di smartphone e 43 milioni di televisori; 93 milioni e 200mila dispositivi connessi a internet all’interno delle abitazioni; e ben 16 milioni e 700mila sono Connected Tv, vale a dire Smart Tv o Tv con dispositivi esterni connessi, in crescita del 210,9% rispetto al 2017: in valore assoluto significa oltre 11 milioni di apparecchi televisivi connessi in più negli ultimi cinque anni. Ed è proprio il televisore, spesso, la porta d’accesso al digitale. È quanto certifica il Quinto Rapporto Auditel-Censis, significativamente intitolato “La transizione digitale degli italiani”.
Auditel-Censis: come sta andando la transizione digitale degli italiani
Il rapporto, presentato lunedì nella Sala Zuccari, è il frutto di una straordinaria opportunità d’indagine sociale. Si fonda, infatti, sulla Ricerca di base Auditel che ha tre obiettivi: 1. accertare la reale struttura e fisionomia delle famiglie, temperando e neutralizzando tutti gli effetti anagrafici e fiscali con cui esse sono spesso rappresentate; 2. fotografare la società italiana in tutte le sue dimensioni, socio-demografiche, psico-grafiche, socioculturali, comportamentali; 3. individuare le potenziali famiglie-campione del Superpanel Auditel, che deve essere (ed è) costantemente rinnovato. Dal Quinto Rapporto Auditel-Censis emergono, come ha spiegato il presidente di Auditel, Andrea Imperiali, ”la centralità della Tv che fa da motore al processo di trasformazione del Paese in chiave digitale; una crescente adesione alla banda larga, che si configura sempre più come bene di prima necessità e non più accessorio e che sotto la spinta del Pnrr avrà uno sviluppo decisivo; un ulteriore aumento delle dotazioni (in particolare degli smartphone e delle Smart TV) che innalza il numero degli schermi connessi al picco di circa 100 milioni”.
Fonte Adnkronos