Il governo Meloni ha introdotto alcune maggiorazioni all’Assegno unico, l’incentivo dedicato alle famiglie con i figli. Ecco a chi spettano secondo le simulazioni dell’Inps.

L’Assegno unico universale è un bonus destinato alle famiglie con figli, voluto dall’ex ministra del governo Draghi Elena Bonetti (Italia Viva). La misura è entrata in vigore il primo marzo 2022. Ma con la prima manovra dell’esecutivo Meloni sono state introdotte alcune maggiorazioni. L’Inps le ha riassunte con delle simulazioni.

Famiglie con figli di età inferiore a un anno

Per ciascun figlio di età inferiore a un anno l’importo dell’Assegno unico universale calcolato sulla base del valore Isee (e adeguato annualmente alle variazioni dell’indice del costo della vita) è incrementato del 50% fino al compimento del primo anno di vita del bambino.

Un esempio concreto

Prendiamo il caso di una famiglia con due figli minorenni non disabili (per questi ultimi sono previste altri incentivi), di cui il secondo nato a dicembre 2022. Al primo dei due bambini spettano le mensilità di gennaio e febbraio 2023, che vengono calcolate sulla base dell’Isee.

Ipotizzando che il livello dell’Isee 2023 sia pari a 15.000 euro, per il nuovo nato spettano tutte le mensilità a partire da gennaio calcolate con l’aumento del 50%, nonché la mensilità di dicembre 2022, comprensiva della settima e ottava mensilità di gravidanza, calcolate sulla base degli importi dell’Assegno unico universale in vigore fino al 31 dicembre.

Famiglie numerose

L’incremento nella misura del 50% dell’Assegno unico e universale è riconosciuto anche per i nuclei con tre o più figli a carico, limitatamente ai figli di età compresa tra uno e tre anni. In tale caso, l’aumento è riconosciuto, a partire dal primo gennaio, solo per livelli di Isee fino a 43.240 euro. In presenza di figli successivi al secondo è già stata introdotta nel 2021 una maggiorazione pari a un massimo di 91,90 euro per un Isee fino a 16.215 euro.

Nel caso di nuclei con almeno quattro figli a carico, la maggiorazione mensile pari a 100 euro già introdotta nel 2021 viene incrementata del 50% e, dunque, aumentata a 150 euro mensili. Riguardo ai nuclei numerosi, va però specificato che l’Assegno unico e universale spetta solo per i figli che hanno i requisiti per la prestazione.

Un esempio concreto

Prendiamo a modello un nucleo familiare composto da 4 figli, dei quali nessuno è disabile (per i disabili sono previsti altri incentivi). Il primo ha 20 anni ed è studente, il secondo ha 18 anni e un contratto di lavoro, il terzo ha 14 anni e il quarto è nato a gennaio 2023. Ipotizziamo anche che l’Isee 2023 sia pari a 28.000 euro. Per il secondo figlio maggiorenne l’assegno non spetta in quanto ha un contratto di lavoro con un reddito presunto per il 2023 pari a 10.000 euro. Al terzo figlio spettano 129,70 euro più 58,60 euro (maggiorazione per i figli dopo il secondo) per un totale di euro 188,30.

Per il quarto figlio, nato a gennaio 2023, spettano: 158,60 euro relativi al mese di novembre e 158,60 euro per dicembre. Nel 2023 arriveranno invece 253,15 euro ogni mese. A partire dal mese di gennaio arrivano inoltre 150 euro mensili a causa della presenza di quattro figli.

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