Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro il mese di aprile sono state 187.324 (-26,4% rispetto ad aprile 2022), 264 delle quali con esito mortale (+1,1%). In aumento, riferisce l’Inail, le patologie di origine professionale denunciate sono state 23.869 (+23,8%).
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di aprile sono risultate in aumento rispetto alle 171.870 del 2021 (+9,0%) e alle 172.319 del 2020 (+8,7%), e in riduzione rispetto alle 210.720 del 2019 (-11,1%). A livello nazionale i dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano, per il primo quadrimestre del 2023 rispetto all’analogo periodo del 2022, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 230.357 del 2022 ai 161.076 del 2023 (-30,1%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento dell’8,8%, da 24.136 a 26.248.
Infortuni sul lavoro: i settori coinvolti
Nell’aprile di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -33,0% nella gestione industria e servizi (dai 210.039 casi del 2022 ai 140.790 del 2023), un -0,2% in agricoltura (da 7.946 a 7.930) e un +5,7% nel conto Stato (da 36.508 a 38.604). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare la Sanità e assistenza sociale (-77,2%), l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-66,4%), e il Trasporto e magazzinaggio (-61,8%). In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli delle bevande (+23,7%) e dell’abbigliamento (+12,3%).
L’analisi territoriale
L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: piu’ consistente nelle Isole (-33,3%), seguite dal Sud (-32,9%), dal Nord-Ovest (-29,7%), dal Centro (-26,0%) e dal Nord-Est (-17,9%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e l’Abruzzo. Il calo che emerge dal confronto dei primi quadrimestri del 2022 e del 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -41,1% (da 115.567 a 68.072 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -14,2% (da 138.926 a 119.252). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-29,4%) sia quelli comunitari (-23,2%) ed extracomunitari (-5,8%). Dall’analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 (+20,3%) e, in minor misura, tra gli over 74 anni (+2,7%).
Fonte Agi