Da luglio sarà operativa la Carta acquisti per i beni alimentari di prima necessità. Lo prevede un decreto attuativo interministeriale. Ecco chi ha diritto al sussidio e come funziona la graduatoria.
Pubblicato il decreto attuativo interministeriale dei dicasteri dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e dell’Economia e delle Finanze che introduce la Carta acquisti per beni alimentari di prima necessità. La misura è stata finanziata dal governo Meloni nell’ultima Manovra. Le carte sono nominative e saranno rese operative a partire dal mese di luglio. La versione integrale del decreto si può leggere a questo link.
Chi ha diritto alla Carta acquisti
I beneficiari del contributo sono gli appartenenti ai nuclei familiari residenti nel
territorio italiano. Tutti i componenti devono essere iscritti all’Anagrafe della Popolazione Residente e devono essere titolari di una certificazione Isee ordinaria in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15.000 euro annui.
Come funziona la graduatoria
I criteri per cui viene assegnata la Carta acquisti sono i seguenti:
1. Le famiglie, composte da non meno di tre componenti di cui almeno uno
nato entro il 31 dicembre 2009, in ordine di priorità dall’Isee più basso a quello più alto.
2. Le famiglie, composte da non meno di tre componenti di cui almeno uno
nato entro il 31 dicembre 2005, in ordine di priorità dall’Isee più basso a quello più alto.
3. I nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, con una priorità data ai nuclei con indicatore Isee più basso.
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Chi percepisce il Reddito di cittadinanza escluso dalla Carta acquisti
La Carta acquisti non spetta alle famiglie che, “alla data di entrata in vigore” del decreto, includono titolari di Reddito di cittadinanza, Reddito di inclusione e qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Non spetta inoltre alle famiglie nelle quali almeno un componente è percettore di Nuova assicurazione sociale per l’impiego, ossia l’assegno di disoccupazione.
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Quanto vale la Carta acquisti
Il tetto massimo è di 382,50 euro per nucleo familiare. Resta la possibilità di effettuare un riparto degli eventuali residui. A Poste Italiane è affidato il compito di un monitoraggio a partire da ottobre. Le somme che non risulteranno assegnate e attivate saranno ricaricate sulle carte dei componenti di alcuni nuclei familiari che abbiano
regolarmente utilizzato le somme nei mesi precedenti.