Dopo mesi di discussioni, i leader degli Stati che fanno parte dell’Unione europea hanno raggiunto un’intesa per affrontare insieme la crisi energetica. Il lavoro non si esaurisce qui, ma molti sono soddisfatti del risultato, date soprattutto le aspettative. Draghi: “È andata bene”.

“Abbiamo un accordo sull’energia”. Con queste parole, twittate a tarda notte e arrivate dopo mesi di trattative, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha annunciato il raggiungimento di un’intesa a livello europeo per contenere i rincari energetici e, più in generale, affrontare la crisi in questo settore. “C’è un forte e unanime impegno ad agire insieme, come europei, per raggiungere tre obiettivi: prezzi più passi, garantire la sicurezza delle forniture e continuare a lavorare per ridurre la domanda“. L’intesa raggiunta non mette il punto su questo capitolo, ma è un altro passo importante nella direzione di una maggiore collaborazione e dell’approvazione di nuove misure che potrebbero contrastare i rincari. Come ha detto Michel e confermato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ora c’è un quadro preciso “senza tabù” per agire e farlo insieme. Soddisfatto anche il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi che, lasciando il palazzo dove si era tenuto il vertice, ha commentato: “È andata bene”.

Cosa è stato deciso

I capi di Stato e di governo dell’Ue si sono tra l’altro espressi a favore della proposta che prevedeva un acquisto congiunto di gas e hanno dato mandato alla Commissione di adottare decisioni sul price cap entro certi limiti. Non è stato invece previsto e non si attende un nuovo strumento di debito comune. “Non ci serve, abbiamo già gli strumenti che potranno essere adattati”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron.

Nelle conclusioni adottate si legge che il Consiglio europeo, ovvero l’organo che raduna i leader dei Paesi Ue, “invita il Consiglio e la Commissione a presentare urgentemente decisioni concrete sulle seguenti misure aggiuntive, nonché sulle proposte della Commissione, dopo averne valutato l’impatto in particolare sui contratti esistenti, compresa la non incidenza sui contratti a lungo termine, e tenendo conto dei diversi mix energetici e delle circostanze nazionali: acquisto congiunto volontario di gas, fatta eccezione per l’aggregazione vincolante della domanda per un volume pari al 15% del fabbisogno di riempimento dello stoccaggio, secondo le esigenze nazionali, e l’accelerazione delle negoziazioni con partner affidabili per cercare partnership reciprocamente vantaggiose sfruttando il mercato collettivo dell’Unione il peso e il pieno utilizzo della piattaforma energetica dell’Ue, aperta anche ai Balcani occidentali e ai tre partner orientali associati”.

E ancora: “Un nuovo benchmark complementare entro l’inizio del 2023 che rifletta in modo più accurato le condizioni del mercato del gas; un corridoio dinamico temporaneo dei prezzi sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente gli episodi di prezzi eccessivi del gas, tenendo conto delle tutele di cui all’articolo 23, paragrafo 2, del progetto di regolamento del Consiglio proposto il 18 ottobre 2022; un quadro Ue temporaneo per limitare il prezzo del gas nella produzione di elettricità, compresa un’analisi dei costi e dei benefici, senza modificare l’ordine di merito, prevenendo nel contempo l’aumento del consumo di gas, affrontando gli impatti finanziari e distributivi e il suo impatto sui flussi oltre i confini dell’Ue”.

I Paesi Ue chiedono inoltre miglioramenti del funzionamento dei mercati dell’energia per aumentare la trasparenza del mercato, maggiori sforzi per risparmiare energia così come misure di solidarietà energetica in caso di interruzione dell’approvvigionamento del gas a livello nazionale, regionale o unionale, in assenza di accordi bilaterali di solidarietà”.

I fondi a disposizione

Parlando in conferenza stampa, la presidente della Commissione europea ha detto che l’obiettivo è quello di allocare fino a 40 miliardi di euro, che sono ancora disponibili dal precedente bilancio a lungo termine, così da aiutare sia le imprese che le famiglie più vulnerabili. Inoltre, la prossima settimana verrà proposto di prolungare e adattare un quadro che autorizza gli Stati membri ad aiutare il tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato, e prevede una serie di misure per sostenere le aziende in difficoltà.

A proposito del prezzo del gas, Von der Leyen ha poi aggiunto: “Il Ttf (l’indice di riferimento) non riflette più la vera situazione del mercato. Per questo creeremo un nuovo indice complementare per riflettere meglio la situazione dei prezzi del Gln. Nel frattempo andremo a stabilire un meccanismo di correzione del mercato per limitare episodi di eccessi dei prezzi del gas e per fare in modo che ci sia un ordine chiaro nella costruzione del mercato. Su questo, lavoreremo con il Consiglio dei ministri dell’Energia per presentare una proposta legale su questo meccanismo di correzione”.

Cosa aspettarsi ora

Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che la prossima settimana si terrà un Consiglio che permetterà ai leader di continuare a lavorare sul tema, poi ci sarà il lavoro della Commissione “che ora ha ricevuto un sostegno su tutte le proposte che ha fatto”. Quindi “a fine ottobre, inizio novembre potremo avere il meccanismo all’opera. In particolare per quanto riguarda il meccanismo di corridoio dei prezzi del gas e della solidarietà possiamo andare molto veloce ora sull’attuazione”.

Fonte Adnkronos

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