“Per tutelare la salute, e l’economia, bisogna incrementare la vaccinazione. Se non bastasse il Green Pass andrebbe preso in considerazione l’obbligo” vaccinale e il Green pass va esteso a tutti i lavoratori “agli statali, alle forze dell’ordine e gradualmente a tutte le attività che prevedono assembramenti al chiuso”. Lo afferma Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica e consulente del ministro della Salute Speranza.
“La pandemia potrebbe durare anni o finire nel 2023. I Paesi del G20 sanno che per superarla devono collaborare e pensano a un piano per sospendere i brevetti dei vaccini e costruire gli impianti di produzione delle dosi nei Paesi svantaggiati”, spiega parlando dei lavori del G20 sulla salute. “Il punto da cui si parte è che il vaccino deve essere un bene pubblico globale e non un beneficio dei Paesi ricchi – continua – La strada dunque è quella molto controversa della sospensione dei brevetti e del trasferimento tecnologico a livello internazionale”.
“La Pfizer non ce la può fare a produrre dosi per tutto il mondo, dunque va coinvolta perché trasferisca la tecnologia a nuovi siti produttivi da aprire nei Paesi svantaggiati. La Germania, per esempio, ha favorito la creazione di aziende Pfizer-Biontech in tre Paesi africani. Ora questo modello da bilaterale deve diventare globale”. aggiunge. Si può fare con tutti i vaccini “l’importante è che non si continui con le donazioni. I Paesi ricchi devono creare dei siti produttivi nuovi per vincere la sfida della vaccinazione mondiale”. “Si lavora a un comunicato congiunto siglato da 20 Paesi – conclude Ricciardi – Non sarà la parola fine, ma l’inizio di un percorso che permetta di realizzare un piano operativo globale e di finanziare questi nuovi impianti. L’obiettivo è vaccinare tutto il mondo entro il 2023, altrimenti di questo passo ci vorrebbero anni”.